Meno voli, più teleconferenze. Dall'ONU una guida sostenibile

Viaggiare inquina e tanto, soprattutto quando si parla di meeting e conferenze internazionali. L'ONU, l'organizzazione internazionale per eccellenza, ne sa qualcosa e attraverso una guida al "viaggio sostenibile" cerca di raccogliere tutte le indicazioni necessarie a ridurre le emissioni causate dagli eccessivi spostamenti del personale.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Andrea Boretti
aereo
L'Onu ha stilato una guida al "viaggio sostenibile", gli spostamenti dell'organizzazione rappresentano ormai il 49% delle sue emissioni di CO2
Quando si parla di inquinamento, il viaggio rappresenta nella carbon footprint di un individuo medio una voce molto importante, specie se si tratta di aerei. Se infatti mediamente una persona produce nell'arco di un anno 5,5 tonnellate di CO2, un singolo viaggio in business class da New York a Pechino ne produce ben 3 tonnellate ovvero praticamente i 2/3 del totale.

Partendo da questo presupposto e ragionando sul proprio ruolo nel mondo (cosa che non fa mai male), l'ONU - attraverso la Sustainable United Nation (SUN) del suo programma per l'Ambiente - ha stilato una guida al "viaggio sostenibile". La guida, intitolata Sustainable Travel in the United Nation contiene indicazioni per tutto lo staff ONU - ma anche per chi volesse farle proprie - volte a ridurre considerevolmente l'emissione di gas serra dovuta agli spostamenti.

Il rapporto è una delle conseguenze del UN Climate Neutral Strategy, che le Nazioni Unite hanno adottato nel 2007 in risposta a dati come quello della Banca Mondiale che ogni giorno percorre con i suoi dipendenti 1,3 milioni di chilometri per un totale di 500 milioni di chilometri ogni anno. A questo dato va aggiunta la consapevolezza raggiunta dall'organizzazione internazionale che i suoi spostamenti rappresentano ormai il 49% delle sue emissioni di CO2 in atmosfera un dato che l'ONU, se vuole dare il buon esempio, non può accettare.

Ma come si raggiungono certi obiettivi, come ci si avvicina alla neutralità climatica? Le risposte sono molte e le azioni di mettere in campo altrettante. Anzitutto evitando i viaggi non necessari, visto che ben il 55% dei viaggiatori pensano che le loro missioni internazionali non siano sempre produttive. Poi, sicuramente, scegliendo il miglior modo di viaggiare. Se infatti andare in macchina è una scelta migliore rispetto ad andare in aereo, di sicuro il treno è meglio dell'automobile e macchine ibride o più efficienti sono meglio di un grande e inquinante SUV. Viaggiare meno e meglio, insomma, sarà banale a dirsi ma è effettivamente la cosa migliore da fare.

Allora via con le tele-conferenze al posto di lunghi viaggi( bastano una connessione veloce, uno schermo ed una web-cam), via ad un migliore coordinamento dei meeting che si traduce in meno staff in giro per il mondo e maggiore coinvolgimento dello staff locale delle nazioni unite (cosa che tra l'altro responsabilizzerebbe tale personale spesso impegnato solo nella normale amministrazione).

Il rapporto si spinge fino a suggerire l'utilizzo di Avatar in stile Second Life per le riunioni, un'opzione che al momento ci lascia perplessi, ma che in un futuro, con livelli di tecnologia superiori potrebbe essere un'opzione praticabile.

Detto questo, rimane la consapevolezza che azzerare completamente le emissioni è, allo stato dell'arte, impossibile, sia perché comunque viaggiare è essenziale per l'ONU, sia perché non esistono ancora mezzi di trasporto aereo totalmente non inquinanti. Al momento la soluzione integrativa a quelle sopra esposte rimane la cosiddetta "compensazione delle emissioni", che consiste in investimenti il cui scopo è pareggiare la produzione di anidride carbonica attraverso il finanziamento di progetti legati alle energie rinnovabili o attraverso nuovi alberi. Questa pratica è sempre più in voga tra le compagnie aeree, e le nazioni unite vorrebbero farla propria. Resta però in questo caso il dubbio che tali piani di compensazione siano veramente efficaci e facciano ciò che promettano. La sensazione è spesso quella, infatti, che si tratti di una pratica di green-wash piuttosto che di vera volontà ecologista.

Ci piace chiudere con l'ultima frase del rapporto SUN che dice : "There are always more than one way to do things, keep an open mind!" ("C'è sempre più di un modo di fare le cose, tenete una mente aperta!").

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
EBooks - Il Futuro dei Trasporti

L'inevitabile esaurimento dei combustibili fossili impone una nuova pianificazione nei trasporti. nell'arco...
Continua...
 
22 Giugno 2010 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
EBooks - Il Futuro dei Trasporti

Anteprima ebook L'inevitabile esaurimento dei combustibili fossili impone una nuova pianificazione nei...
Continua...
Manuale di Sopravvivenza alla Fine del Petrolio

Un'approfondita riflessione e un manuale ricco di suggerimenti e proposte concrete per modificare il...
Continua...
What's your country?

Dalla Liguria alla Grecia, dalla Turchia all'Iran, dal Pakistan all'India, dalla Thailandia al Laos, dal...
Continua...
Economia all'Idrogeno

Nonostante molti siano convinti che esista petrolio a sufficienza per il fabbisogno dei prossimi...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità