Emilio Rigatti, Dalmazia Dalmazia! Viaggio sentimentale da Trieste alla Bocche di Cattaro, Ediciclo
Molti di voi stenteranno a credere che Potenza è il capolinea di una splendida strada ferrata che sfruttando il fondovalle del Bradano taglia in due le Murge e la congiunge con Bari. Prima o poi, tutti gli “aspiranti vagabondi del Dharma” passano per la bella Potenza. Vale la pena. È una città accogliente, capolinea di tante autolinee che permettono di viaggiare comodamente per la Lucania ma anche di raggiungere il parco del Pollino inerpicandosi per la splendida S.S. 92. Per il capoluogo lucano transitano anche tante autolinee interregionali delle quali di certo ci sarà occasione di parlare in seguito, perché oggi voglio raccontarvi delle Ferrovie Appulo Lucane.
Il sito è molto chiaro. La società opera in Puglia e Basilicata gestendo autolinee e strade ferrate. Anziché puntare la vostra attenzione sulla grande estensione delle Ferrovie Calabro Lucane, da una “costola” delle quali è nata la FAL, preferisco raccontarvi come sono oggi le linee ferroviarie in questione e l’emozione che dà stare a bordo di questi convogli.
Le linee sono 3: Bari–Matera, Altamura–Avigliano Lucania e Potenza Inferiore Scalo–Avigliano Città.
Confesso che pure io, inebriato da tanta abbondanza di posti interessanti, ho dovuto verificare, carta stradale alla mano, la eccelsa capillarità di questo servizio.
Chi ama viaggiare, quando arriva alla Stazione Centrale di Bari, in Piazza Moro si ricorda del detto “Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari”. Infatti la stazione è nell’affascinante quartiere murattiano e chi ci arriva ha voglia di fermarsi almeno per una passeggiata fino alla “Bari Vecchia”. Da alcuni anni, la parte più antica della città di Bari è tornata agli antichi splendori ed è diventata il vero fulcro turistico del capoluogo pugliese. Solo dopo aver passeggiato sulle antiche mura cittadine, tornando alla Stazione Centrale, si capisce la magnificenza del quartiere murattiano. Guardando la Stazione Centrale, la stazione delle Ferrovie Appulo Lucane è a destra, nello stesso complesso architettonico.
I binari non sono alla stessa altezza della sede stradale, ma molto più in alto, il che dà a questo quartiere un ulteriore tocco parigino. Tanto c’è ancora da raccontare sulla Stazione Centrale di Bari dal momento che è anche la sede di interscambio con altre importanti ferrovie pugliesi e cioè: Ferrovie del Sud Est e Ferrovie del Nord Barese per non parlare del fatto che Piazza Moro è anche punto di passaggio delle Autolinee urbane ed extraurbane.
Chi volesse tirare dritto fino a Matera, sappia che deve scendere alla stazione di Matera Centrale. La stazione è sotterranea, ed in superficie, oltre alla biglietteria, c’è un ampio piazzale di fermata degli autobus.
La stazione a Matera è veramente “Centrale”, nel senso che non più di 300 metri la separano dal centro storico e quindi dai famosi Sassi di Matera. Altamura-Matera prende circa 30 minuti.
Imperdibile per gli “aspiranti vagabondi del Dahrma” è la tratta Altamura–Gravina di Puglia–Avigliano–Potenza. Il treno che ha una bassissima velocità commerciale, permette di impadronirsi della morfologia del territorio attraversato. Come dicevo, io ho avuto la fortuna di fare il viaggio Potenza–Gravina di Puglia–Altamura–Matera–Bari.
La strada ferrata si fa sempre più sinuosa e segue il profilo delle colline che attraversa. Il paesaggio fuori del finestrino è magnifico: colline e pianure, campi di grano a perdita d’occhio. Acerenza e poi Genzano di Lucania, quindi Taccone, Irsina e Gravina di Puglia. Il treno non supera mai i 60 Km all’ora ed il caldo d’estate è mitigato dai finestrini aperti che permettono anche ai profumi di entrare. Pensate al film “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores che è stato girato da queste parti. Ecco è questo il magnifico panorama che si gode qui. Le stazioni della linea sono tutte a fondovalle e quindi un po’ lontane dai centri abitati che sono arroccati sui cocuzzoli delle colline.
Non vi scoraggiate, per esempio, il paese di Acerenza è a circa 4 Km e c’è sempre la possibilità di fare un po’ di sano autostop. Oggi che la viabilità stradale è molto migliorata, la gente, da queste parti, preferisce girare in autobus. Il ricordo più bello è la vista di Gravina provenendo da ovest. La strada ferrata costeggia l’abitato e l’altopiano carsico sul quale la città è insediata.
Che dire oltre... forse che la Lucania merita di essere visitata lentamente e con calma.
Articolo tratto da www.decrescitafelice.it
20 Maggio 2010 - Scrivi un commento