Riscaldamento globale, una minaccia per il Monte Bianco

Venerdì scorso dodici associazioni ambientaliste hanno lanciato un appello per la salvaguardia del Monte Bianco. La montagna più alta d’Europa non è però l’unica minacciata dai cambiamenti climatici. Ad essere in pericolo è l’intero ecosistema delle Alpi, dove la temperatura media è già salita di due gradi negli ultimi 250 anni.

di Elisabeth Zoja

“Il Monte Bianco soffre, minacciato dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento, dall’eccesso di traffico nelle valli[…]”, hanno denunciato venerdì scorso 12 associazioni ambientaliste francesi, svizzere e italiane. L’appello per la salvaguardia del Tetto d’Europa è stato lanciato da Chamonix, località sul versante francese del monte.

Le 12 associazioni chiedono la costituzione di un osservatorio “transfrontaliero” munito di un “termometro” che misuri la sostenibilità del territorio. Il Monte Bianco ospita, infatti, 15 milioni di turisti all’anno: questi richiedono impianti sciistici, viaggi in aereo ed elicottero e il transito di merci attraverso tunnel.

Le associazioni non sono dunque interessate ai turisti quanto alla popolazione del posto. “Vogliamo che gli stati si impegnino a sostenere le collettività locali”, ha dichiarato il vicepresidente di Pro Montblanc, un’organizzazione che riunisce le 26 associazioni interessate all’iscrizione del monte nel patrimonio mondiale dell’Unesco. Lo chiamano, infatti “monumento naturale eccezionale”.

Cosa minaccia però esattamente il Monte Bianco?

Innanzitutto i cambiamenti climatici che, nelle Alpi sono maggiori rispetto ad altri territori. Nella zona l’ascesa della temperatura media ha già raggiunto 2°C negli ultimi 250 anni, il doppio rispetto al valore intermedio globale. Il conseguente scioglimento delle nevi causa frane e smottamenti che non danneggiano solo il turismo.

Per questo il 4 e 5 maggio ha avuto luogo un workshop internazionale a Ittigen, nel cuore della Svizzera, organizzato dall’Ufficio federale dello sviluppo territoriale (ARE) e dall’Alpine Space Programme (parte del programma di sostegno strutturale dell’UE). L’incontro aveva sostanzialmente due obiettivi: innanzitutto il contenimento dei cambiamenti climatici attraverso un certo tipo di approvvigionamento energetico. In secondo luogo si prevede l’adattamento al riscaldamento globale attraverso lo studio di pericoli “naturali” quali frane indotte dal prematuro scioglimento delle nevi.

Anche dove la crescente temperatura non dovesse causare gravi pericoli, l’innalzamento del limite minimo delle nevicate toglie spazio agli sciatori.

Così paradossalmente, gli stessi turisti che minacciano le Alpi attraverso continui trasporti dovrebbero essere interessati a proteggerle dall’inquinamento.

Solo praticando un turismo “leggero” e non invasivo potremo dunque continuare a beneficiare di questo “monumento naturale eccezionale” e di una catena montuosa che separa - ma che allo stesso tempo unisce - sei nazioni diverse.

19 Maggio 2010 - Scrivi un commento