Nasce Alp Channel, il network che racconta la montagna

Le Alpi sono il futuro che ci attende. Parola di Erri De Luca. Un patrimonio straordinario e un mix di cultura, natura, sport e molto altro ancora tutto da scoprire. È così che nasce Alp Channel, il nuovo network televisivo multimediale che attraverso inchieste e filmati, cronache e reportage, testimonianze e dirette dai villaggi alpini racconterà questi luoghi.

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di Giorgio Cattaneo

alpi natura biodiversita
Grande patrimonio di biodiversità e spina dorsale dell’Europa, ecco cosa sono le Alpi
Grande patrimonio di biodiversità e spina dorsale dell’Europa. Celebrate dall’epopea dell’alpinismo, colonizzate dall’industria della neve, spopolate nel dopoguerra da generazioni di contadini rassegnati a lasciare le valli per le città. Ma le Alpi non sono il passato, avverte lo scrittore Erri De Luca, sono il futuro che ci attende, ora che il “progresso” è alla corda, smascherato dalla crisi. Le montagne: un territorio dove poter vivere in modo autosufficiente e sereno. Un territorio spesso trascurato, e che ora avrà un’opportunità in più per raccontarsi, una televisione alpina, “Alp Channel”, nata a Torino con un obiettivo: comunicare la montagna.

"E’ la nostra sfida", spiega il coordinatore dell’iniziativa, Franco Guaschino, appassionato d’alta quota con lunghi anni di esperienza come regista e produttore: "Le Alpi rappresentano un patrimonio straordinario: sport, turismo, culture, territori, natura. Vogliamo dare voce a questo mondo, offrendogli la possibilità di farsi conoscere e apprezzare". Alpinismo, arrampicata, escursionismo, sci, ma anche volo libero, mountain bike, kajak. Terra e cielo, acqua e neve. "E poi economia, attualità: oggi più che mai, le Alpi rappresentano un laboratorio sociale, per sperimentare energie alternative e uno stile di vita sostenibile, lontano dal caos delle città. La montagna non è un ritorno al passato ma, per molti giovani, un futuro che ridiventa possibile".

'Alp Channel' si incarica di raccontarlo, attraverso inchieste e filmati, cronache, news, reportage, testimonianze, 'dirette' dai villaggi alpini e persino talk show con ospiti in studio, negli spazi messi a disposizione dalla cooperativa Libre all’interno del Tyc, Torino Youth Centre, network giovanile dove associazioni come Medalp e Vertical Life coniugano ricerca transfrontaliera e sport estremi. "Il progetto – spiega Matteo Dispenza, presidente della Libre, che gestisce lo studio televisivo e partecipa al lavoro delle troupe – rappresenta un tentativo inedito di esplorare il mondo della montagna in modo nuovo, affascinante, anche per i non addetti ai lavori, grazie a un profilo editoriale fresco e innovativo".

In redazione, giornalisti come Linda Cottino, Furio Chiaretta e Simone Bobbio, provenienti da prestigiosi magazine di settore come 'Alp' e 'Rivista della montagna'. Tra i collaboratori del team guidato da Guaschino con Giovanni Ricci, collaboratori come Fredo Valla, sceneggiatore del film-fenomeno 'Il vento fa il suo giro' e grande esperto del mondo culturale occitano. Festival, eventi, saloni, manifestazioni: Alp Channel sarà la vetrina televisiva della montagna, anche con approfondimenti critici come quelli assicurati dal presidente del Cai, Annibale Salsa, e da scrittori come lo stesso De Luca e Massimo Carlotto, intervistati sul problema dell’alta velocità Torino-Lione in valle di Susa.

Il climatologo più famoso d’Italia, Luca Mercalli, volto televisivo di 'Che tempo che fa', il talk di Fabio Fazio, è ospite nello studio di Alp Channel per raccontare il prezioso lavoro di monitoraggio dei ghiacciai che la sua Società Meteorologica Italiana conduce dal cuore della valle di Susa, negli spazi medievali del Castello Borello: "Da cent’anni i ghiacciai non fanno che ritirarsi: le Alpi sono un indicatore straordinario del futuro climatico che ci aspetta". Ambiente, foreste, parchi, animali. Alp Channel si concerta sul valore naturale dello spazio alpino e delle possibilità di abitarlo a impatto zero, ricavandone un’economia sana: lo testimonia il Crab, il centro piemontese per l’agricoltura biologica, che incoraggia la reintroduzione di filiere corte come quelle degli antichi mais coltivati nelle valli.

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"Crediamo nella montagna, nella sua possibilità di futuro: far conoscere l’ambiente alpino è il primo passo per difenderlo, e scoprire come introdurvi economia eco-compatibile"
Reinhold Messner e il Piolet d’Or, l’“Oscar dell’Alpinismo” tra Chamonix e Courmayeur, ma anche l’emozione del parapendio e il trekking estremo dei cavalieri dell’Alpitrek, gli spericolati pionieri equestri delle vette. E’ il menù tutto da scoprire di Alp Channel, che si presenta come network televisivo multimediale, con trasmissioni su web e su satellite, grazie al format Tv8 Alp il venerdì in prima serata (Sky 858), in collaborazione con l’emittente francese Tv8 Mont Blanc che partecipa allo sviluppo del progetto europeo che ha incubato l’esperimento televisivo alpino, il primo in Italia. "Crediamo nella montagna, nella sua possibilità di futuro: far conoscere l’ambiente alpino è il primo passo per difenderlo, e scoprire come introdurvi economia eco-compatibile".

Proprio gli aspetti socio-economici rivestono particolare rilevanza: un dibattito aperto, per mobilitare le istituzioni in favore di chi sperimenta modelli di vita ad alta quota, tra fonti rinnovabili e nuovi mestieri legati al turismo verde, come raccontano gli operatori intervistati nel lungo reportage sui “mestieri della montagna”, liberamente visibile – come tutti i servizi trasmessi – nel menù 'on demand' sulla web-tv www.alpchannel.it. "Alla montagna serve innanzitutto più comunicazione", ribadisce Franco Guaschino. «Il territorio alpino ha un gran bisogno di farsi conoscere, e Alp Channel è nata proprio per questo».

Articolo tratto da www.libreidee.org

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18 Maggio 2010 - Scrivi un commento
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