Barriera corallina minacciata dal naufragio di una petroliera

Barriera corallina a rischio dopo il naufragio della nave petroliera cinese avvenuto lo scorso 3 aprile a est della Great Keppel Island, in Australia. La fuoriuscita di petrolio ha formato una scia chilometrica in mare mettendo a repentaglio la sopravvivenza di uno dei più delicati ecosistemi del Pianeta, rifugio universale di natura incontaminata.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Alessandra Profilio

barriera corallina
“Una bomba ad orologeria”. Così il WWF australiano ha definito il cargo cinese che si è arenato nella Grande Barriera Corallina sabato 1 aprile
“Una bomba ad orologeria”. Così il WWF australiano ha definito il cargo cinese che, arenatosi nella Grande Barriera Corallina sabato 3 aprile, rischia ora di spezzarsi in due provocando un disastro ambientale di dimensioni colossali. Attualmente, le squadre di soccorso australiane sono impegnate per sventare la catastrofe. Lunga 230 metri, la nave Sheng Neng I trasporta 65mila tonnellate di carbone e 975 di petrolio.

L’incidente è avvenuto 70 chilometri a est della Great Keppel Island – un paradiso al largo della costa orientale del Queensland che ospita centinaia di specie marine protette e coralli molto pregiati – dove, urtando a tutta velocità la barriera corallina, il cargo ha rotto un serbatoio da cui sono fuoriuscite tre-quattro tonnellate di petrolio, formando una scia di tre chilometri.

La situazione resta preoccupante e la minaccia per la Grande barriera corallina è grave”, ha dichiarato il primo ministro australiano Kevin Rudd dopo aver sorvolato la località nel nordest dell’Australia. “Dal mio punto di vista, è scandaloso che una nave possa trovarsi nella Grande barriera corallina. È il bene naturale più prezioso d’Australia e qualsiasi minaccia a suo carico è particolarmente grave”, ha aggiunto Rudd, che si è impegnato a punire i responsabili. Intanto, il primo ministro del Queensland, Anna Bligh, ha comunicato che i proprietari della nave cinese rischiano una multa che può arrivare fino a 920mila dollari statunitensi.

Sabato scorso, lo Shen Neng I, proveniente dal porto australiano di Gladstone e diretto in Cina, probabilmente per risparmiare ha tentato di percorrere una difficile e illegale scorciatoia attraverso la Grande Barriera corallina australiana. L’ipotesi della scorciatoia non è stata ancora confermata dalle autorità, che hanno avviato tre distinte inchieste sull’incidente.

barriera corallina australia
“E’ il bene naturale più prezioso d’Australia e qualsiasi minaccia a suo carico è particolarmente grave”, afferma Kevin Rudd riferendosi alla Barriera Corallina
Intanto la sicurezza marittima australiana sta indagando per stabilire se navi straniere “imbocchino” scorciatoie illecite attraverso il parco naturale della Grande barriera. “Abbiamo sempre detto che la nave si trovava in una zona dove non avrebbe dovuto essere. L’indagine esaminerà in che modo si è ritrovata in questa rotta”, ha dichiarato Patrick Quirk, direttore dei servizi della sicurezza marittima. “E’ il bene naturale più prezioso d’Australia e qualsiasi minaccia a suo carico è particolarmente grave”, afferma Kevin Rudd riferendosi alla Barriera Corallina, inserita tra i siti patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco.

Da molti anni gli ambientalisti si battono perché siano previste patenti speciali per navigare nei canali della zona. L’incidente verificatosi sabato scorso non è infatti il primo episodio che minaccia l’esistenza della Grande Barriera, uno dei maggiori rifugi universali di natura incontaminata ma anche uno dei più delicati ecosistemi del Pianeta. Questo paradiso terrestre, infatti, è già stato messo in pericolo nel gennaio 2006 da una nave da carico coreana che disperse 25 mila litri di carburante pesante nelle acque del Queensland.

D’altra parte, come ha comunicato la direttrice del dipartimento conservazione del Wwf in Australia, Gilly Llewellyn, quello di qualche giorno fa è il terzo grosso incidente internazionale che negli ultimi quattro anni ha visto coinvolta la China Ocean Shipping Company (Cosco), società proprietaria del cargo Shen Neng I: a San Francisco nel 2007 e in Norvegia nel 2009.

In entrambi i casi la perdita di carburante in mare ha provocato ingenti danni ambientali.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... proteggere la terra non...
Continua...
 
7 Aprile 2010 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Il Mondo Secondo Monsanto - DVD

Un film-indagine che ci porta a riflettere sulle basi etiche della nostra società dei consumi: trasparente,...
Continua...
Guida alla Sopravvivenza

Secondo la prospettiva olistica la terra costituisce un grande organismo di cui fa parte anche l'uomo, il...
Continua...
La Prossima era Glaciale

65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via dalla faccia della terra da qualcosa di terrificante...
Continua...
Geopolitica dell'Acqua

L'acqua è alla base della vita del pianeta. è, dunque, un bene comune o un bene economico? l'acqua è la...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una "ecologia di superficie" che...
Continua...
Cosa Mangia il Pollo che Mangi

Che cosa ha mangiato il pollo che stiamoper gustare in punta di forchetta?come sono stati coltivati i fagioli...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità