Trasformare i rifiuti in materiale edile, a Bergamo si può

Da rifiuti a risorse: all’impianto di Ecocentro Soluzioni Ambientali di Gorle (Bergamo) i rifiuti stradali vengono trasformati in materiale edile. Un’innovazione importante che potrebbe aiutare l’Italia ad aumentare la quantità di immondizia riciclata anche in vista della nuova direttiva europea sui rifiuti, che prevede il controllo di tutto il loro ciclo di vita.

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di Elisabeth Zoja

impianto riciclo rifiuti stradali
L’impianto Esposito di Gorle trasforma rifiuti stradali in sabbia e ghiaia per la costruzione edile
Vi entrano i rifiuti delle strade e ne esce materiale edile. È questa l’idea dell’impianto di riciclaggio dell'Ecocentro Soluzioni Ambientali di Gorle (Bergamo), unione composta da quattro aziende operanti sia in Italia che all’estero. L’impianto è operativo ormai da cinque anni, e trasforma rifiuti stradali raccolti con le autospazzatrici in sabbia e ghiaia per la costruzione edile.

Questo tipo di smaltimento inoltre è più economico di quello che avviene nelle discariche poiché l’impianto non smaltisce, ma recupera il 70% dei rifiuti immessi.

Ma come si può ricavare del materiale utilizzabile da semplici scarti trovati in strada?

L'impianto ha due versioni diverse, una garantisce mediamente lo smaltimento di 4,5 tonnellate di rifiuti all'ora e l'altro 9,5. Il processo di lavaggio ha i seguenti passaggi:

- trasferimento delle sostanze inquinanti dalle particelle di rifiuto all'acqua

- rimozione di queste sostanze dall'acqua attraverso processi chimico-fisici quali il disemulsionamento, la rottura delle molecole e la sedimentazione.

I contaminati organici vengono invece trasferiti al limo (fanghiglia), il quale viene poi separato dai materiali di recupero. La torbida contenente il limo viene poi depurata (così l'acqua può venir riutilizzata) attraverso un altro trattamento chimico-fisico. L'acqua di supero invece, prima di venir scaricata in fognatura, subisce comunque un trattamento biologico.

spazzatura scarti rifiuti riciclo
L’impianto permette il trattamento di 200 tonnellate di scarti al giorno
Così l’impianto permette il trattamento di 200 tonnellate di scarti al giorno in completa automazione. Si tratta di un’innovazione importante che, se estesa, potrebbe aiutare l’Italia ad aumentare la quantità di rifiuti riciclati che, insieme a quelli compostati, al momento costituisce solo il 45% degli scarti complessivi. Una cifra che supera di poco la media europea (40%) e che è decisamente inferiore rispetto alle percentuali di rifiuti compostati e riciclati in Austria (69%) e in Germania (65%) (fonte: Eurostat, ufficio europeo di statistica).

Entro la fine dell’anno, nei 27 paesi dell’UE entrerà in vigore una nuova direttiva che “propone un quadro giuridico volto a controllare tutto il ciclo dei rifiuti, dalla produzione allo smaltimento, ponendo l’accento sul recupero e il riciclaggio”. Un motivo in più per affrontare al più presto il problema dell’immondizia.

La segreteria tecnica del ministero dell’Ambiente vorrebbe che in Italia la direttiva venisse recepita prima dell’estate. Il suo capo, Luigi Pelaggi, annuncia: “Fino a questo momento non abbiamo mai considerato i rifiuti come una risorsa, mentre dobbiamo muoverci in questo senso, soprattutto per quanto riguarda il riciclaggio”.

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31 Marzo 2010 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
31/3/10 16:38, Aldo Cannavò ha scritto:
Il problema dello smaltimento dei r.s.u.,si può risolvere definitivamente con poca spesa e senza inquinare assolutamente, adottando un nuovo sistema brevettato,che incorpora i rifiuti in blocchi di cemento con forme variabili e con misure che possono andare da quella di un mattone a quelle di un container. In questo momento di crisi economica sarebbe molto vantaggioso impiegare i blocchi in argomento, con le misure adeguate, per mettere in sicurezza,in economia, molti dei siti a rischio idrogeologico che abbondano nel nostro territorio.
Sarò lieto di dare descrizioni dettagliate in merito a quanto sopra con chi ne sia interessato.
Genova - aldocannavo@fastwebmail.it
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