La truffa dei Cip6: ora i cittadini chiedono il rimborso

Dal 2001 ad oggi i cittadini di tutta Italia hanno destinato una parte delle loro bollette elettriche ai cosiddetti Cip6, inventati per finanziare energie verdi ma poi, per un'anomalia tutta italiana, destinati al finanziamento occulto degli inceneritori. Ora i cittadini chiedono il rimborso: domani a Parma un incontro sulle modalità d'azione.

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cip6 inceneritori
I Cip6 si sono rilevati un tesoro nascosto per i gestori degli inceneritori che hanno visto l'energia elettrica prodotta dagli impianti pagata tre volte il prezzo di mercato
"Mancano 769 giorni all'avviamento dell'inceneritore di Parma, e possiamo ancora fermarlo", con questo slogan l'associazione per la corretta gestione dei rifiuti Diritto al Futuro invita i cittadini a prendere una posizione rispetto alla questione dei contributi Cip6.

Mercoledì 31 marzo, a Parma, si svolgerà infatti l'incontro di presentazione della vertenza “Cip6”, l'azione di rimborso promossa da Diritto al Futuro in tutta Italia per richiedere indietro i contributi Cip6 pagati nelle bollette elettriche dai cittadini dal 2001 ad oggi.

Sarà presente Rossano Ercolini, fondatore del movimento Rifiuti Zero in Italia e presidente dell'associazione Dirittoalfuturo.

La sigla Cip6, ricorda l'associazione, deriva da una delibera del Comitato Interministeriale Prezzi, la numero 6 appunto, che nel 1992 recepiva una norma europea di incentivazione alla produzione “verde” di energia.

In Italia però, unico paese in Europa in cui è successo questo, fu aggiunta la parolina “assimilate”, che di fatto aprì la strada al finanziamento occulto degli inceneritori. Da allora, questi impianti hanno fatto man bassa degli incentivi andando a raccogliere il 90% dei finanziamenti.

I Cip6 si sono rilevati un tesoro nascosto per i gestori degli inceneritori che hanno visto l'energia elettrica prodotta dagli impianti pagata tre volte il prezzo di mercato. Un Bengodi che ha fatto incassare, ad esempio all'inceneritore di Brescia, qualcosa come l'astronomica cifra di 450 milioni di euro.


Rimborso CIp6: il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma ha organizzato una serata per spiegare ai cittadini tutte le modalità di azione e per raccogliere al tempo stesso le adesioni
Il 7% di ogni bolletta elettrica viene utilizzato per sostenere i Cip 6, di fatto i contribuenti hanno finanziato negli anni impianti che bruciavano perfino scarti di raffineria e di lavorazioni industriali, oltre che plastica dai rifiuti urbani e molte altre sostanze inquinanti.

Ad oggi solo il 10% di questi soldi è stato veramente investito nelle vere rinnovabili come eolico, solare, idroelettrico. L'Italia è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte dell'Unione Europea ed è stata condannata. Alla luce di questo c'è oggi la possibilità di chiedere, sia come aziende che come provati, la restituzione della somma che dal 2001 ad oggi è stata illecitamente usata. A condurre questa battaglia è l'associazione Diritto al Futuro che sta raccogliendo in tutta Italia le adesioni per poter poi procedere con la richiesta di rimborso.

A tal fine il Coordinamento Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma ha organizzato una serata per spiegare ai cittadini tutte le modalità di azione e per raccogliere al tempo stesso le adesioni. L'incontro di svolgerà il 31 marzo alle ore 21 presso il teatro della parrocchia di Sant'Evasio, via Colli 12. La vertenza Cip 6 sarà a carico dell'associazione Diritto al Futuro e la sola somma richiesta ai sottoscrittori sono 10 euro per coprire le spese accessorie.

Nella stessa serata, portando con sé una fotocopia della bolletta elettrica e quella di un documento di identità, sarà possibile sottoscrivere da subito l'azione di rimborso.

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30 Marzo 2010 - Scrivi un commento
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