Legambiente

Decreto incentivi, "un invito al lavoro in nero"

Il nuovo decreto legge sugli incentivi minimali che consente e autorizza i lavori 'fai da te', secondo Legambiente mette a rischio gli edifici ed è un volano per il lavoro in nero. L'associazione chiede l'intervento delle Regioni per fermare l’applicazione del provvedimento.

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detrazioni incentivi decreto legambiente
Secondo Legambiente, il Governo, con il nuovo dl incentivi rischia di mettere in pericolo il parco edilizio italiano
A fronte di un dl incentivi assolutamente minimale nei confronti di energia e eco-edilizia assistiamo a una scelta incomprensibile da parte del Governo che rischia di mettere in pericolo il parco edilizio italiano, già di per sé esposto a gravi problemi statici e sismici”. Questo il commento di Legambiente al decreto legge sugli incentivi appena approvato in Consiglio dei Ministri.

Come segnale per il settore, sarebbe stato meglio impegnarsi nel prorogare gli incentivi del 55% per il risparmio energetico e il solare termico, che scadono nel 2010. Uno sconto di qualche migliaio di Euro per acquistare una casa – come quello approvato oggi dal Governo - ha, infatti, pochissimo senso, soprattutto se si considera che gli edifici con queste caratteristiche sono rarissimi”.

Ma Legambiente concentra la propria attenzione soprattutto sulla norma “casa” entrata fuori sacco, ritenendo assurdo permettere a chiunque di iniziare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria nella propria casa senza un progetto, senza informare il Comune, senza un’impresa che si assuma la responsabilità dei lavori.

Questa indicazione avrà come unico effetto di incrementare il lavoro nero e aumentare i contenziosi condominiali – ha aggiunto Edoardo Zanchini, responsabile energia e urbanistica di Legambiente –. Ma non solo: chi abita in un palazzo, infatti, non potrà sapere nulla dei lavori che si stanno facendo al piano di sotto o nell’appartamento accanto, né avere alcuna certezza che veramente non si stiano toccando parti strutturali dell’edificio, visto che a garantire sarà semplicemente il proprietario di casa”.

In pratica verranno licenziati architetti e ingegneri e messe fuori mercato le imprese in regola – ha proseguito Zanchini –. E’ incredibile quanto in fretta si dimentichino le tragedie italiane, gli edifici crollati per colpa di lavori interni, mai comunicati agli altri condomini, le tragedie dei terremoti e del dissesto idrogeologico. Invece di introdurre finalmente il libretto del fabbricato per avere certezza della statica e manutenzione dell’edificio, invece di spingere sulla riqualificazione statica e energetica, invece di coinvolgere in questa direzione architetti, ingegneri, imprese, con questo provvedimento si introduce una deregulation dannosa per il settore e pericolosissima per la sicurezza degli edifici”.

Legambiente chiede alle Regioni di impedire l’attuazione di questo provvedimento nei propri territori, lasciando l’obbligo della DIA per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, e favorire il recupero edilizio con semplificazioni vere per tutti gli interventi di messa in sicurezza e miglioramento energetico.

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22 Marzo 2010 - Scrivi un commento
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Un lettore ha commentato questo articolo:
23/3/10 08:14, Mimmo ha scritto:
Personalmente sono favorevole all'abolizione della DIA.
Per quel che mi riguarda, ho installato sul balconcino di casa un pannello solare autocostruito che mi consente di risparmiare qualche metrocubo di gas all'anno. Se avessi voluto fare le cose in regola (dal punto di vista burocratico) il gioco non sarebbe valso la candela e avrei desistito.
Non so se a qualcuno può venire in mente di eliminare un pilastro in casa propria, qualcuno, a L'Aquila deve averlo fatto e con tutte le carte in regola (mi riferisco, per esempio alla Casa Dello Studente)
Arianna Editrice
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