Farfalle in anticipo di 10 giorni, l'ennesimo segno del clima che cambia

A dispetto delle convinzioni dei più scettici, giungono nuove conferme circa l’origine antropica del riscaldamento globale. Tra i segnali dei cambiamenti climatici in atto anche il volo anticipato delle farfalle che compaiono in primavera 10 giorni prima rispetto a quanto succedeva 65 anni fa. Intanto dall’Europa giunge la notizia che le prossime vittime dei cambiamenti climatici saranno proprio questi bellissimi insetti.

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di Alessandra Profilio

farfalle
Tra i segnali dei cambiamenti climatici in atto anche il volo anticipato delle farfalle in primavera
Farfalle in anticipo? Non è un buon segno. Secondo uno studio realizzato dall’università di Melbourne, le farfalle compaiono in primavera 10 giorni prima rispetto a quanto succedeva 65 anni fa e tale fenomeno è collegato direttamente ai cambiamenti climatici. Pubblicato sulla rivista Biology Letters, il lavoro dei ricercatori rivela infatti un legame causa-effetto tra l’incremento dei gas serra, il surriscaldamento regionale e il volo anticipato di questi insetti.

“I mutamenti di questi cicli stagionali rappresentano una sfida per la specie alterando la disponibilità di cibo e la competizione presente al tempo della schiusa. Studi come questi ci permetteranno di fare migliori previsioni su questi cambiamenti e ci aiuteranno a comprendere meglio le conseguenze”, afferma Michael Kearney, uno tra gli autori dello studio. Secondo Kearny, questa scoperta potrebbe aiutare a prevedere gli impatti futuri dei cambiamenti climatici sulla biodiversità.

Tuttavia, mentre in Australia si pensa di utilizzare le farfalle come indicatori dei mutamenti del clima, dall’Europa giunge la notizia che le prossime vittime dei cambiamenti climatici saranno proprio questi bellissimi insetti.

A lanciare l’allarme estinzione per molte specie europee di farfalle, coleotteri e libellule è l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn). Lo studio realizzato dall’Iucn su richiesta della Commissione europea svela il devastante impatto dell'attività umana e dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi di questi animali. Nella lista rossa il 9% delle farfalle, l'11% degli scarabei e il 14% delle libellule.

farfalla
"Il futuro della natura è il nostro futuro. Se è in pericolo l’uno anche l’altro lo è"
“Quando si parla di specie a rischio la gente tende a pensare a creature più grandi, come il panda o la tigre. Non dobbiamo però dimenticarci che i piccoli animali sono altrettanto importanti per il nostro pianeta e hanno bisogno di urgenti azioni per salvaguardali” - dichiara Jane Smart, direttore dello Iucn - “le farfalle svolgono un ruolo fondamentale come impollinatori negli ecosistemi in cui vivono”.

Nel frattempo da uno studio realizzato dal Met Office Hadley Centre, dalle Università di Edimburgo e di Melbourne e dalla Victoria University del Canada arriva la conferma dell’origine antropica del riscaldamento globale. “Vi è una possibilità sempre più remota che gli scettici abbiano ragione. Ovvero meno del 5% di chance che i fattori naturali siano responsabili dei cambiamenti climatici contro il 95% che la colpa sia dei fattori umani”, sostiene lo studio pubblicato sulla rivista Wiley Interdisciplinary Reviews: Climate Change.

Riguardo ad i modelli da adottare per la salvaguardia delle specie minacciate dalle conseguenze dei cambiamenti climatici si è discusso qualche giorno fa nel corso di una riunione dei ministri dell’Ambiente Ue. In vista della conferenza di Nagoya (Giappone) prevista per il mese di ottobre e in occasione dell’anno della biodiversità , i ministri si sono confrontati circa le azioni da intraprendere anche per ripristinare i sistemi naturali danneggiati.

Come ha commentato Janez Potočnik, commissario Ue all’Ambiente “bisogna pensare che il futuro della natura è il nostro futuro. Se è in pericolo l’uno anche l’altro lo è”.

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19 Marzo 2010 - Scrivi un commento
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4 lettori hanno commentato questo articolo:
23/3/10 10:13, Alex ha scritto:
I dati mostrano l'esatto contrario:
-In realtà è vero che l'Artico si stà ritirando,ma ciò è causato dal vulcanismo sottomarino http://expianetadidio.blogspot.com/2010/02/scienziatii-ghiacci-dellartico-si.html
In Antartide invece i strati di ghiaccio della Banchisa stanno crescendo http://www.astronomia.com/wp-content/uploads/2009/05/1980-2009-big.jpg
-Le Maldive invece non rischiano di venire sommerse,anzi,il livello dei mari non mostra apprezzabili segni di cambiamento http://www.svipop.org/sezioniTematicheArticolo.php?idArt=554
-Prova a dirmi quanti tipi di specie rischiano l'estinzione?
-E' vero le alluvioni stanno aumentando in questo periodo,ma è anche vero che siamo nel periodo di El Nino.Non vi è nessun riscontro sull'aumento delle malattie.
Inoltre in Africa i deserti si stanno ritirando.http://www.express-news.it/?p=32886
23/3/10 08:42, Alessandra Profilio ha scritto:
Gentile Alex,

dopo aver letto il tuo commento ho ritenuto opportuno fare qualche precisazione.

Come già sottolineato nel titolo di questo articolo, il volo anticipato delle farfalle ed il rischio di estinzione di questa e di altre specie rappresentano soltanto l'ENNESIMO (e quindi non l'unico) segnale nonchè un'altra conseguenza dei cambiamenti climatici in atto.

Come evidenziato più volte anche in questa testata giornalistica, altri effetti (devastanti secondo le testimonianze e le ricerche degli esperti) del riscaldamento globale sono e saranno:
- lo scioglimento dei ghiacciai
- l'innalzamento del livello del mare (per cui, peraltro, isole come le Maldive potrebbero essere inghiottite dal mare)
- rischio di estinzione per diverse specie viventi
- alluvioni, siccità e diffusione di malattie. Problemi questi ultimi che colpiranno in modo particolare le popolazioni dei Paesi in via di sviluppo, le cui condizioni di vita sono già precarie.

Buona giornata,

Alessandra
23/3/10 06:28, Betta ha scritto:
è arrivato lo scienziato...!!! gli animali arrivano quando arrivano... ahahahahah
un fenomeno!!!
19/3/10 06:55, Alex ha scritto:
Se quest è un segno del Riscaldamento Globale siamo proprio messi male come prove.
IL clima non è mai stato lo stesso ogni anno,ne ora ne prima di quando cominciasse a diffondersi la teoria del Riscaldamento Globale,quindi gli animali si sviluppano quando sentono il caldo e le giornate allungarsi.
Alex
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