Navi dei veleni: la battaglia per la verità di Gianni Lannes

Gianni Lannes si occupa da anni di navi dei veleni, ma oggi che la questione è tornata almeno in parte di attualità e lui sta combattendo come mai prima per portarla alla luce e alla conoscenza della gente, spuntano le minacce della mafia, l'ostruzionismo delle testate tradizionali e i silenzi assordanti dei nostri governanti.

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di Andrea Boretti

Nave dei veleni
"I container venivano trasportati a Genova e poi a La Spezia in attesa di navi da affondare"
A chi pensava che il giornalismo fosse morto e defunto e a chi credeva che ogni coscienza civile fosse ormai sopita, la conferenza che il mese scorso Gianni Lannes, giornalista de La Stampa e Direttore di Italia Terra Nostra, ha tenuto a Palermo, ha dato speranza.

Più sconfortante, invece, l'argomento della conferenza, ovvero lo smantellamento delle centrali nucleari italiane affidato alla 'ndrangheta. Dice Lannes: “lo Stato italiano, il governo Berlusconi, ha affidato lo smantellamento delle centrali nucleari alla ‘ndrangheta, ad una delle più potenti e pericolose ‘ndrine, tramite una società che si chiama Ecoge e ha sede a Genova” .

Lannes afferma di aver scoperto tutto questo quasi per caso, entrando - assolutamente non controllato e senza autorizzazioni - con tre macchine fotografiche nella centrale nucleare più grande d'Italia, quella di Caorso. "Sono stato li dentro due ore a fotografare il reattore nucleare e questo smantellamento. Ho fotografato dei camion della 'ndrangheta della società Ecoge che caricavano i rifiuti nucleari all'interno dei container. Container trasportati a Genova...e poi a La Spezia in attesa di navi da affondare!"

Centrale termonucleare di Caorso
La centrale termonucleare di Caorso, la più grande d'Italia.
Scoperto tutto ciò Lannes ha ovviamente proposto l'inchiesta al suo giornale, La Stampa, ma questi gli ha impedito di scriverne. A questo punto il giornalista si è rivolto a tutte le maggiori testate italiane. "Mi hanno sbattuto la porta in faccia! Tutti! Dalla 'Repubblica' dove ho lavorato per anni, al 'Corriere della Sera', a 'L'Espresso' e ad altri". E' una vergogna.

Sì è una vergogna, ma la vergogna ancora più grande sta in quello che Lannes continua a ripetere, purtroppo inascoltato. Le navi dei veleni, le navi cariche di rifiuti radioattivi sono stati per anni, almeno dal 1974 affondate nei mari italiani. Non bisogna andare indietro solo di 10-15 anni, non bisogna cercare solo in Somalia e Nord-Africa, ma bisogna cercare più vicino a casa nostra, e sapere che il disastro ecologico è cominciato molti, molti anni fa e che le responsabilità sono di molti gruppi europei tra cui gli italiani Montedison, Eni ed Enel.

Relitto di una nave dei veleni
Sui fondali marini ci sono centinaia di navi imbottite di rifiuti radioattivi e rifiuti chimici
"Lì sotto ci sono navi imbottite di rifiuti radioattivi e rifiuti chimici... le hanno affondate in quella zona per confondere le idee perchè sapevano che durante la prima e la seconda guerra mondiale vi sono stati affondate navi militari... a venti miglia dalla costa calabra, nel basso tirreno ci sono centinaia di navi".

A seguito dei suoi tentativi falliti di pubblicazione Gianni Lannes ha fondato una testata indipendente che si chiama "Italia Terra Nostra da cui rilancia continuamente la questione, e che gli è valsa negli ultimi mesi diverse intimidazioni e minacce a sè e ai propri collaboratori.

A queste minacce fatte ad un collega, le testate di informazione tradizionali non hanno dato la minima visibilità e le istituzioni non hanno risposto. L'8 Luglio scorso Leoluca Orlando dell'Italia dei Valori ha interrogato in merito il Parlamento e il governo affinchè una scorta venisse affidata al direttore di Italia Terra Nostra, ma nulla da allora si è mosso.

Gianni Lannes
A seguito dei suoi tentativi falliti di pubblicazione Gianni Lannes ha fondato una testata indipendente che si chiama "Italia Terra Nostra"
La situazione appare chiara, politica e malavita appaiono sempre più interconnessi - ed è una storia di lungo corso come abbiamo capito - ma i processi dell'Utri, Mori, ed altri cominciano a scoperchiare un vaso di Pandora in cui le navi dei veleni rappresentano una vera e propria pistola fumante. Il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica, per quanto fallimentare, avvenne con in sottofondo il tam tam dei giornali, cosa che oggi si cerca di evitare a tutti i costi con il silenzio stampa sulle questioni di mafia e politica e con le minacce ai giornalisti.

La situazione sembra senza via d'uscita. La speranza la danno giornalisti come Gianni Lannes, la cui passione e il cui coraggio non possono passare inosservati tanto sono veri e forti. La via, la strada da seguire è segnata e la indica sempre Lannes: "Dobbiamo ribellarci a tutto questo, è ora di dire basta. Io lo faccio per i bambini, perchè gli adulti sanno, i governi sanno...è ora di dire basta e di fare qualcosa di concreto!"

A questo link il video dell'intervento di Lannes a Palermo lo scorso dicembre.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Navi a Perdere

Ci sono navi che affondano, purtroppo capita. e spesso non si riesce più a trovarle, colpa degli abissi...
Continua...
 
2 Febbraio 2010 - Scrivi un commento
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