Legambiente

Ogm, a chi giova la devastazione del patrimonio agroalimentare italiano?

Una sentenza del Consiglio di Stato autorizza anche in Italia la coltivazione di mais geneticamente modificato. Oltre ai dubbi riguardanti eventuali rischi per la salute, la decisione rischia di danneggiare seriamente il nostro ineguagliabile patrimonio agroalimentare.

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Mais ogm
L’unico tipo di mais autorizzato per la coltivazione in Europa è già noto per danni rilevati sulle cavie
"Non si capisce, francamente, il motivo per cui si debbano introdurre coltivazioni Ogm in Italia a prescindere dalle Regioni e dall’assunzione di regole certe a tutela del prezioso e ineguagliabile patrimonio agroalimentare di qualità che ci distingue nel mondo”.

Questa l’opinione espressa da Vittorio Cogliati Dezza, il presidente nazionale di Legambiente sulla sentenza del Consiglio di Stato sull’introduzione delle coltivazioni biotech in Italia.

"Senza voler ribadire i dubbi espressi da gran parte della comunità scientifica sulle possibili conseguenze sulla salute degli alimenti geneticamente modificati e, in particolare, sull’unico tipo di mais autorizzato per la coltivazione in Europa, già noto per danni rilevati sulle cavie, l’assenza dei piani di coesistenza dovrebbe impedire qualsiasi passo in tal senso al fine di tutelare le coltivazioni biologiche, le produzioni tipiche di qualità e l’insieme della biodiversità – ha continuato Cogliati Dezza".

"Speriamo quindi che il Governo, insieme al ministro dell’Agricoltura Luca Zaia, voglia sostenere l’emendamento al Decreto Milleproroghe, proposto dal Sen Francesco Ferrante, al fine di salvaguardare la peculiarità italiana e difendendola dalle lunghe mani delle multinazionali del Biotech".

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1 Febbraio 2010 - Scrivi un commento
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