Vita in campagna

L'orto in casa: come costruirsi un semenzaio

Nonostante l'inverno sia ancora freddo, proprio in questo periodo inizia la stagione per l'orto, al nord. Costruirsi un semenzaio per coltivare in casa è un ottimo modo per evitare il gelo ed ottenere comunque un raccolto soddisfacente.

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di Nicola Savio

semenzaio
Autoprodursi le piantine in casa può segnare la differenza tra un orto rigoglioso e produttivo ed una piantagione stentata di verdure rachitiche e tristi
Sembra strano a guardare fuori dalla finestra. Gli alberi, la mattina presto, sono ancora incrostati di ghiaccio e i passeri si contendono il becchime con le galline (a cui sono state aumentate le razioni in favore dei suddetti pettirossi).

Non si direbbe. Ma la stagione per l'orto sta già partendo qui al nord. Chi non l'ha fatto in novembre, si affretta a seminare piselli e fave durante le brevi “finestre” di sole; altri, nelle giornate più asciutte e quando il terreno non è gelato, scavano profonde buche per mettere a dimora alberi ed arbusti.

Io ho freddo e sto in casa a guardarli. Sto tarando il mio “bioritmo ortolano” con quello delle api dietro casa: usciamo di casa solo se il sole splende e ci sono almeno 15°. In effetti questo è uno dei motivi per cui io semino fave, aglio e piselli a novembre... per poterli veder germogliare ai primi caldi dalle finestre della cucina.

Per ora il lavoro maggiore si svolge in casa e per l'esattezza sui davanzali. Uno dei vantaggi del coltivare in casa è che, verso la fine dell'inverno, ogni finestra di casa può diventare una serra riscaldata per anticipare le semine.

Autoprodursi le piantine in casa può segnare la differenza tra un orto rigoglioso e produttivo ed una piantagione stentata di verdure rachitiche e tristi. L'autoproduzione permette infatti di seguire il naturale sviluppo delle piante attraverso il principio “Colazione-Pranzo” ed evitare senescenze precoci causate dall'invilupparsi delle radici in contenitori troppo piccoli.

orto in inverno
Alcuni, nelle giornate più asciutte e quando il terreno non è gelato, scavano profonde buche per mettere a dimora alberi ed arbusti
Il principio “Colazione-Pranzo” prevede che i semi vengano fatti sviluppare in un substrato relativamente più povero rispetto a quello che le piante troveranno nel momento in cui verranno messe a dimora, in modo da ridurre al massimo lo shock del trapianto.

Nella fattispecie io utilizzo un mix composto al 70% di sabbia e 30% di compost come substrato per la germogliazione delle piantine; quando questi avranno sviluppato la seconda serie di foglie, vengono spostati in un contenitore più grande (a meno che il clima non permetta già la messa a dimora nell'orto) con un substrato composto di un mix 50-50 sabbia-compost.

In questo modo lo sviluppo delle radici sarà il più possibile continuo ed uniforme evitando di dover aggiungere concimi sui “bancali” dell'orto e permettendomi di avere piantine più robuste e “competitive”.

Come costruirsi un semenzaio auto-irrigante.

Occorrente:

- un vassoio di almeno 5 cm di altezza
- un barattolo da Yogurt o altro, chiudibile “ermeticamente”.
- sabbia
- compost maturo o terriccio

Praticare nel coperchio del barattolo un foro di circa 8 mm di diametro. Il barattolo verrà riempito di acqua e ribaltato a testa in giù in un angolo del vassoio in modo che il foro si trovi verso il basso (in alcuni casi sarà necessario inserire uno spessore di 1 o 2 mm tra il coperchio ed il fondo del vassoio). Riempire con un mix di sabbia e compost 7:3.

Questo vi permetterà di avere un substrato permanentemente umido liberandovi dalla necessità di controllare in maniera ossessiva il vostro semenzaio. Ora potete tornare a leggere un buon libro guardando l'inverno sfumare fuori dalla finestra.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
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31 Gennaio 2010 - Scrivi un commento
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La rubrica di Nicola Savio che ha scelto una via di "frugalità volontaria" trasferendosi ad abitare fuori città. Qui alterna lo studio e la sperimentazione di tecniche agrarie "naturali" e sostenibili alla realizzazione di una "Fattoria Urbana". Ospita i suoi pensieri, le sue scoperte e le sue esperienze in un percorso di ricerca, di confronto e scambio che possa arricchire chi legge e chi scrive. Una rubrica di "semi" sparsi a spaglio.
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