Londra e Parigi capitali delle due ruote

Londra e Parigi, solo per citare i due esempi di dimensioni più grandi, stanno da anni facendo sforzi per portare i loro cittadini a riscoprire il piacere e la comodità delle biciclette. Molti progetti sono stati avviati o anche solo previsti per le due megalopoli, come parte di un disegno più grande orientato alla progressiva e graduale riduzione del traffico cittadino. Anche Milano e Roma sono capitali delle due ruote, ma solo quando si parla di scooter, agili e simpatici mezzi dei quali vantiamo la più alta concentrazione del mondo.

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di Andrea Bertaglio

londra
Londra è una città enorme, la più grande d’Europa
Londra è una città enorme, la più grande d’Europa. Con i 110 km che servono ad attraversarne l’area metropolitana ed i suoi 12.5 milioni di abitanti, la capitale britannica riesce a mantenere un sistema di trasporti pubblici relativamente efficiente. Certo i disagi sono all’ordine del giorno in una città di tali dimensioni, ma le sue 11 linee di treni metropolitani (che diventano 13 con le due “leggere” in superficie, senza considerare tutte le altre ferroviarie “classiche”), unite alle innumerevoli linee di autobus attive 24 ore su 24, permettono a chi vive nella megalopoli inglese di dimenticarsi dell’automobile.

Le misure per ridurre il traffico cittadino negli ultimi anni sono state molte e di vario tipo: dal congestion charge al divieto di prevedere parcheggi per edifici di nuova costruzione nel centro cittadino.

Se pensiamo che nonostante ciò il traffico londinese è comunque in aumento, possiamo immaginare come sarà invece Milano fra qualche anno quando, senza nemmeno lontanamente offrire la qualità e soprattutto la quantità di mezzi pubblici di Londra, avrà ultimato la “riqualificazione” della zona della vecchia fiera, situata nel centro cittadino e per la quale è prevista la costruzione di un tunnel (Gattamelata) che condurrà ancora più autovetture negli 8.500 parcheggi previsti.

johnson
Boris Johnson vuole aumentare del 400% i viaggi in bicicletta dei londinesi entro il 2025
Tornando nel Regno Unito, se le iniziative di Ken Livingstone non sono bastate a ridurre il traffico cittadino, ora ci prova il nuovo sindaco, Boris Johnson, dando contemporaneamente sfogo alla sua personale passione per le biciclette. Riuscirà una città di tali dimensioni ad innamorarsi della bici, e soprattutto degli ambiziosi piani del suo sindaco?

Johnson vuole aumentare del 400% i viaggi in bicicletta dei londinesi entro il 2025, e per farlo è prevista anche la costruzione di 12 cycle superhighways (i lavori per le prime due inizieranno questa prossima estate), piste ciclabili che permetteranno di raggiungere il centro in maggior sicurezza (13 ciclisti sono stati investiti ed uccisi nel solo 2009). Oltre a questo verranno distribuite 6.000 bici, reperibili in 400 stazioni nelle vie del (grandissimo) centro (la cosiddetta “zona 1”), noleggiabili con una carta magnetica a costi decisamente ridotti (la tariffa più conveniente sembrerebbe quella annuale, da 45 sterline).

Quelle che per alcuni politici o funzionari pubblici italiani possono sembrare “bizzarrie” o addirittura scelte impopolari (come investire milioni in piste ciclabili e mobilità sostenibile), in altre parti d’Europa e del mondo sono parti integranti delle campagne elettorali; come del resto è stato per lo stesso Boris Johnson nel 2008.

Londra non è l’unica grande metropoli ad investire sulle biciclette. Ancora più massicciamente lo ha fatto Parigi, che col suo sindaco Bertrand Delanoë fornisce, già dal luglio 2007, 20.000 biciclette (ora diventate 23.300) reperibili in 1.450 stazioni, ossia in media una ogni 300 metri attraverso l’intera città.

parigi
A Parigi, grazie a Velib, l'uso della bici è divenuto una sana abitudine
Londra in realtà sta cercando di imitare Parigi che con il progetto “Vèlib” (Velò + Libertè) ha portato inaspettatamente i parigini a fare di quella che era diventata una vera e propria moda, almeno nei primi due mesi del Vèlib, una sana abitudine. Tanto che ora nella capitale francese gli spostamenti in bicicletta sono di un terzo superiori rispetto a quelli di due anni e mezzo fa.

Certo a Parigi una tale iniziativa è più facile da mettere in pratica, data la sua maggiore “compattezza” rispetto a Londra, ma sono questi i modi in cui si possono portare città anche di enormi dimensioni ad essere più vivibili, oltre che meno asfissiate dai gas di scarico.

Milano e Roma? Forse sono ancora troppo “piccole”, e capiranno solo “crescendo” che è meglio investire in piste ciclabili che in migliaia di parcheggi.

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27 Gennaio 2010 - Scrivi un commento
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