L'Urlo

Favara (Agrigento): l’ordinarietà dell’emergenza

Un’altra tragedia annunciata: l’ennesimo crollo in un centro storico siciliano ha purtroppo determinato la tragica morte di due bambine. Ecco le conseguenze della mancata programmazione e gestione del territorio. Italia Nostra avvierà tutte le azioni legali per accertare eventuali responsabilità.

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Favara, due bambine vittime del crollo di un edificio: l’ennesima tragedia annunciata
L’ennesimo crollo in un centro storico siciliano ha purtroppo determinato la tragica morte di due bambine. Favara è un centro interno dell’agrigentino di oltre 30mila abitanti, con il record di imprese edili rispetto al numero di abitanti. Un luogo come tanti delle nostre aree interne, cresciuto senza regole e senza limiti al di fuori dei propri confini storici.

E’ la dimostrazione di un Paese che, nonostante le ripetute tragedie (Abruzzo e Messina solo negli ultimi mesi), resta incapace di prevenzione, di rispetto delle regole, di tutela del proprio patrimonio storico e urbanistico e quindi incapace di difendere la vita dei propri cittadini. Ancora una volta è una tragedia annunciata, in un Sud che paga una inesorabile e scriteriata sopraffazione degli interessi privati sul bene pubblico.

Sono le conseguenze della mancata programmazione e gestione del territorio, che ancora vede, nel 2010, l’assenza di strumenti di pianificazione urbanistica, così come spesso manca una pur minima politica di salvaguardia del patrimonio storico e ambientale.

Restano inoltre inascoltati i ripetuti appelli del Presidente della Repubblica Napolitano sulla necessità di emergenti azioni di prevenzione per evitare tragedie come quelle che nell’ultimo anno hanno colpito il nostro Paese.

Mentre in taluni casi vengono create ad arte situazioni di emergenza fittizia finalizzate all’occupazione dei più importanti siti culturali da parte di commissari di nomina politica, laddove questa emergenza è non solo reale ma drammatica, gli organi di governo sono colpevolmente assenti.

Italia Nostra chiede la verifica immediata degli strumenti di ricognizione - cartografia del rischio in primis – della situazione idrogeologica: di quali strumenti dispongono attualmente gli organi di governo? A che livello di aggiornamento e di affidabilità? Stanziamento immediato di risorse per una mappatura del territorio con le gradazioni di rischio sismico, idrogeologico, e sullo stato dell’edificato.

Italia Nostra, infine, valuterà tutte le azioni legali possibili per eventuali omissioni da parte delle autorità competenti.

24 Gennaio 2010 - Scrivi un commento
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