Alla corte dei miracoli di sua maestà Consumo il Bello

Natale è alle porte. Come ogni 25 dicembre negli ultimi duemila e passa anni, si ripete questo evento sensazionale. Un giorno leggendario dell'anno ritorna ad albeggiare, trascorre imperterrito, anche se volessimo dimenticarcene (di questi tempi abbiamo molti impegni), e dopo ventiquattro ore si spegne umilmente per lasciare posto al giorno successivo, che gode di meno audience, ma è pur sempre, nella sostanza, tale e quale a quello che precede. Del resto, non tutti riescono a diventare dei tronisti.

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di Valerio Pignatta

albero natale
Natale è alle porte. Come ogni 25 dicembre negli ultimi duemila e passa anni, si ripete questo evento sensazionale
Sino a qualche generazione fa, il Natale era davvero stupefacente, coinvolgente e conturbante. Per certi versi un razzolare nel profondo dell'uomo come nel bidone dell'immondizia. Roba da psicanalisti. Di breve durata certo, e con molti discutibili risvolti gerarchici, religiosi e sociologici di dubbio gusto. Tuttavia, qualcosa era. Forse un rimasuglio di panteistica adorazione della luce o forse un assieparsi degli umani nella speranza di un nuovo ciclo di messi e raccolti. Un qualcosa. Senza grandi esigenze. Se non la sopravvivenza e la serenità dello stare insieme nel periglio e nella sventura del freddo polare delle nostre latitudini. Che volete che sia.

Negli ultimi decenni però qualcosa è cambiato. Eh sì. Finalmente abbiamo un re che divulga un nuovo Verbo che tutti sono tenuti a rispettare. E le promesse di ricompensa stimolano un'ipersecrezione salivare degna di una vincita al superenalotto. Altro che Vangelo o Capitale!

Il nuovo Verbo fa parte di quelli della prima coniugazione in “are”, e cioè “acquistare”. È un verbo antico che ha varie accezioni molto interessanti: comprare, ottenere, procurarsi, assumere, conquistare, prendere, acquisire, acquistare, rilevare. E solo per nominarne alcune. Come si può vedere, sono tutti termini che esprimono un unico concetto molto noto presso una scuola filosofica di primo piano, la Scuola Materna, e cioè: tutto mio.

Ma non basta. Visto che ormai tutti hanno tutto e non riescono nemmeno a condividerlo (meglio gettarlo intero che fare a metà con qualcuno), sua maestà Consumo il Bello ha inventato di recente una serie di oggetti, sempre di gran lusso, che hanno il grandissimo pregio di non servire praticamente a nulla (così non impegnano la mente più di tanto) e di diventare spazzatura nel giro di pochissimo tempo aiutando i proprietari di discariche e quelli di inceneritori ad arricchire smisuratamente così che anch'essi possano acquistare altri oggetti di infinito valore (per un'analisi psicopatologica) e perpetuare così il circolo virtuoso dell'esborso.

Ma facciamo alcuni esempi di questi oggetti di incalcolabile importanza per le nostre società odierne e riflettiamo a lungo sulla strategia di sua maestà. È istruttivo.

sbuccia ananas
Sbuccia ananas (la domanda che ci ha assalito è: ma quante ananas all'anno mangeranno certi individui?)
Nel redigere l'elenco che segue abbiamo avuto qualche titubanza perché qualcuno potrebbe pensare che è tutto inventato. E invece no. Non ci sta crescendo il naso. È proprio tutto vero. Sono oggetti che si producono, si spediscono sui tir, si espongono nelle vetrine, si acquistano con grande motivazione, si portano a casa impacchettati e si gettano in pattumiera. Milioni di tonnellate di materiali sprecati nel segno del delirio di sua maestà verso cui tutti siamo ossequiosi.

Allora, ecco le top ten:

-ciocco-pinza spezza cioccolato in quadretti perfetti (probabilmente per matematici maniaci incurabili con le correnti psicoterapie);

-sparabiscotti (per questo davvero per quanto ci siamo sforzati non siamo riusciti a coglierne una qualsivoglia motivazione d'esistenza);

-mutande riscaldate (qui lasceremmo scorrazzare la fantasia del lettore...);

-sbuccia ananas (la domanda che ci ha assalito è: ma quante ananas all'anno mangeranno certi individui?);

-taglia pelucchi che sporgono dal maglione (altro strumento di fondamentale importanza specie per capiufficio monomaniaci);

-taglia pelucchi di animale domestico (la specializzazione della specializzazione - c'è pelucco e pelucco - così come prevede il corso di laurea di Idiozia consumistica);

-tazze che suonano una melodia natalizia quando le alzi (se riempite di forti lassativi si ottiene l'effetto massimo);

-scaletta in plastica per cagnolino obeso che vuole salire sul divano (i cinesi hanno risolto da tempo questo problema in altro modo, con tutto il rispetto per cinesi e cani, ma certe idee davvero ti scappano di fronte a certi sfregi alla povertà);

-sciarpa con le tasche (forse per polipi);

-dvd con ripresa di fuoco crepitante (per sentire il calore infilare il dito nella presa della corrente);

consumismo regali
Orsù dunque, svegliamoci bambini, scrolliamoci di dosso questo incantesimo e smettiamola di fare i belli addormentati
-forbici laser a batteria per tagliare con precisione (siamo in attesa di coltelli telecomandati a distanza per pizzerie al taglio);

Orsù dunque, svegliamoci bambini, scrolliamoci di dosso questo incantesimo e smettiamola di fare i belli addormentati. Non ci sono principi azzurri o di altri colori (ogni riferimento politico è esplicitamente accidentale) che verranno a risvegliarci. Per la corte dei miracoli di Consumo il Bello è importante che noi si continui a dormire. O meglio, possiamo al limite procedere sonnambuli verso le sue Iper-chiese e versare il nostro obolo al mantenimento del suo regno dei balocchi.

Svegliamoci che è già tardi e ci sono un sacco di cosa da fare se vogliamo arrivare a domani. Non è così scontato che la primavera rispunti ancora e che le messi tornino a ondeggiare nei campi. Ora non lo è più.

21 Dicembre 2009 - Scrivi un commento
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3 lettori hanno commentato questo articolo:
24/12/09 14:06, mireille ha scritto:
ottimo articolo !
24/12/09 02:40, mariagrazia ha scritto:
abbiamo veramente perso la magia del Natale....ma non solo a Natale ma anche durante tutto l'anno....le persone si stanno chiudendo in un riccio pericoloso non hanno più voglia di stare insieme e condividere solo la compagnia degli altri devono andare in discoteca bere fumare drogarsi per poter dire di essersi divertiti mentre il divertimento è sicuramente un altro...è ridere è raccontarsi storie aneddoti e altro e l'importante è stare insieme,come si cerca di fare nel periodo del Natale, in armonia .....
UN BUON NATALE A TUTTI e che la consapevolezza entri nei vostri cuori
22/12/09 10:53, daniele k6 ha scritto:
è incredibilmente vero..........mi sono accorto da tempo di questa compulsività x gli acquisti che ci coglie ogni natale............il problema vero è che quest'anno ho deciso di non comprare niente x nessuno e mi sento quasi un emarginato...oltre a venir additato come tirchio.......nessuno coglie il mio downshift commerciale..........un sincero buon natale a tutti...
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