Le Galapagos come Ibiza?

Seguendo le orme di Darwin sulle isole Galapagos, si scopre che questo gioiello della natura e della biodiversità è seriamente danneggiato dallo “sviluppo” che ha subito negli ultimi anni, da quando hotel, discoteche e nuovi insediamenti urbani si sono diffusi su molte delle isole, e dopo che la popolazione è raddoppiata in dieci anni. Dalla teoria sull’evoluzione delle specie si è passati alla pratica della loro estinzione.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Andrea Bertaglio

isole galapagos
Sebbene il 97 per cento dell’arcipelago formi da 50 anni un parco nazionale nel quale lo “sviluppo” è stato bandito, le città al di fuori di esso sono cresciute come funghi
Sebbene il 97 per cento dell’arcipelago formi da 50 anni un parco nazionale nel quale lo “sviluppo” è stato bandito, le città al di fuori di esso sono cresciute come funghi. Oggi vivono sulle isole Galapagos 30.000 persone e quasi 200.000 le visitano ogni anno, mettendo il suo fragile ecosistema sotto un’enorme pressione. Questo perché sono diventate la meta non solo di decine di migliaia di turisti globali, ma anche di moltissimi giovani ecuadoriani provenienti dal continente su voli a basso costo alla ricerca di locali e spiagge, che potrebbero presto trasformare le Galapagos in una sorta di Ibiza del Pacifico orientale.

Le isole, che si trovano a 600 miglia dalla costa, stanno fronteggiando diversi problemi contemporaneamente. Ci sono le orde di turisti, quadruplicati dal 1990 e più che raddoppiati dal 2005, il conseguente inquinamento ambientale e l’introduzione di flora e fauna invasive quali capre, ratti, cani e bestiame. Secondo il giornale scientifico “Global Change Biology”, inoltre, un quinto delle 43 specie marine delle Galapagos in pericolo sarebbero già estinte.

Ricerche condotte dalla “Charles Darwin Foundation” di Santa Cruz, la più popolosa delle isole, hanno mostrato che le specie di piante “importate” (748) sono ora più numerose di quelle locali (circa 500). Oltre 500 tipi di insetti sono stati introdotti, perlopiù inavvertitamente, dalle navi cariche di turisti, cibo e carburanti che ogni giorno giungono presso le isole. Navi che, secondo un recente rapporto di gruppi che si occupano della conservazione dell’arcipelago, raramente trattano le loro acque di scarto prima di rilasciarle in mare.

iguana isole galapagos
Il maggior problema è quindi rappresentato dall’eccessiva quantità di persone che si recano alle Galapagos, anche per motivi di lavoro
Il maggior problema è quindi rappresentato dall’eccessiva quantità di persone che si recano alle Galapagos, anche per motivi di lavoro. Gli operai ecuadoriani ne possono infatti trovare di più su queste isole che sul continente, ed anche meglio retribuito. Per esempio un muratore guadagna 500 dollari in Ecuador, mentre ne guadagna 1200 alle Galapagos. Forse anche per questo la popolazione dell’arcipelago è oltre sette volte rispetto a quella del 1970, quando si aggirava intorno alle 4.000 unità.

I piccoli villaggi si sono trasformati velocemente in dinamiche città, ed ora a Puerto Ayora di Santa Cruz si possono trovare oltre moltissimi ristoranti, negozi, bar e nightclub, mentre hotel ed ostelli sono costantemente pieni nella maggior parte dei casi. Anche a livello di infrastrutture, di conseguenza, iniziano ad esserci dei problemi. Le scuole sono 29 e tre gli aeroporti, presso i quali i voli commerciali sono aumentati del 193% dal 2001 al 2006. Parlando di autoveicoli, invece, il loro numero nella sola Santa Cruz è passato da 28 nel 1980 a 1.276 nel 2006, uccidendo sulle strade, secondo la “Charles Darwin Foundation”, oltre novemila uccelli all’anno tra il 2004 e il 2006.

Tutto ciò non è passato inosservato, tanto che anche l’Unesco, l’organo delle Nazioni Unite che regola i luoghi ritenuti patrimonio dell’umanità, ha messo le isole sulla sua lista delle zone in pericolo. Anche il presidente Rafael Correa, dalla capitale Quito, ha cercato dal gennaio 2007 di prendere misure per ridurre l’afflusso di abitanti verso l’arcipelago (che ha portato finora al “rimpatrio” di mille persone), in modo da provare a preservare un patrimonio di tale bellezza e, soprattutto, di tale importanza.

galapagos mare
Si sta anche facendo in modo di aumentare costi e tasse per i vacanzieri, in modo da ridurne il numero
I tentativi delle Istituzioni ecuadoriane vanno oltre, ed il ministro dell’ambiente, Marcela Aguinaga dice di essere fortemente intenzionata a “promuovere la generazione di elettricità nelle Galapagos attraverso l’energia eolica”, ma che non sarà facile, dato che si deve cercare di prevenire che gli uccelli, poi, volino attraverso le turbine e le pale degli impianti. Il che non è un lavoro facile.

Si sta anche facendo in modo di aumentare costi e tasse per i vacanzieri, in modo da ridurne il numero. Ma ciò sta ovviamente creando non poche proteste da parte di ristoratori ed albergatori.

Speriamo che, in un modo o nell’altro, le Galapagos possano davvero essere salvate dalla macchina divoratrice dello “sviluppo” e del turismo di massa, perché per altre zone dell’Ecuador è invece già troppo tardi. I passati regimi militari hanno infatti permesso ad aziende petrolifere americane di rovinare irreparabilmente vaste aree della foresta amazzonica con le loro trivellazioni. Ora il presidente Correa sta premendo per ricevere compensazioni da 350 milioni di dollari da parte delle nazioni sviluppate (magari provenienti dai super-fondi di cui ha parlato in questi giorni la signora Clinton a Copenhagen), per aiutare l’Ecuador a mantenere il petrolio sotto terra.

Nonostante le altisonanti dichiarazioni, però, suona parecchio improbabile che l’America ed il resto del mondo “sviluppato” sia disposto a difendere le esigenze di Pachamama rispetto a quelle delle compagnie petrolifere. Solo la Germania fino ad ora è sembrata favorevole all’accordo proposto dal presidente ecuadoriano, il quale ha probabilmente più nelle sue mani, che non in quelle della comunità internazionale, il destino di un patrimonio prezioso per tutta l’umanità. Destino che, però, sta anche nelle mani (e nel rispetto) delle orde di turisti che ogni anno di più si vogliono riversare sull’arcipelago pacifico. Anche se ciò non fa ben sperare, dato che sembrano in tanti quelli che preferiscono le discoteche alle bellezze naturali intatte.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Il Viaggiatore Responsabile

una guida indispensabile al viaggio e alla conoscenza di dodici paesi in tre continenti come davvero non...
Continua...
Siamo Andate dove il Tempo si è Fermato

Oggi è ancora possibile essere dei viaggiatori? ossia spostarsi per il mondo, fuori dalle rotte turistiche,...
Continua...
Birmania - Oltre la Repressione

La birmania è una realtà appassionante che ingloba dentro il suo mistero realtà economiche, culturali,...
Continua...
 
21 Dicembre 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
5 lettori hanno commentato questo articolo:
8/2/10 13:42, Andrea Bertaglio ha scritto:
Gentili commentatori.
La fonte di questo articolo la potete trovare qui:
http://www.independent.co.uk/news/world/americas/will-galapagos-become-the-pacifics-ibiza-1839311.html
Riguardandola ora velocemente, credo di essere caduto in un "semplice" quanto imbarazzante (almeno per uno come me che ha speso alcuni anni fra USA e UK) errore di traduzione.
Ho tradotto 20.000 "locals" come locali, nel senso di pub e ristoranti, mentre l'articolo intende persone locali, quando dice "Small villages have developed into buzzing towns. Nearly 20,000 locals dwell in Puerto Ayora on Santa Cruz. Here, visitors find many restaurants, shops, bars and nightclubs – most of them on Charles Darwin Avenue. Hotels and hostels are also plentiful."
Non ci avevo fatto caso nemmeno rileggendo il pezzo!
Mi scuso per il grossolano errore e mi complimento con i lettori di Terranauta per la loro capacità di osservazione! C'è bisogno di persone così attente! Magari lo facessero tutti gli italiani guardando un tg.
Scusate anche il ritardo nel rispondervi.
Grazie e a presto,
Andrea Bertaglio
8/2/10 07:55, Luca ha scritto:
"si possono trovare oltre 20.000 locali e moltissimi ristoranti"

Cavolo.
Sei sicuro delle cifre che hai riportato? Puoi darmi una fonte dove possa informarmi anche io sui dati che hai riportato? Te ne sarei molto grato.
30/12/09 08:53, Caterina Tuci ha scritto:
Questo articolo mi ha suscitato una cosa curiosa a livello di numeri,
Si sostiene che vi siano 30.000 persone che vivono sule isole, e che vi siano 29 scuol,e night ostelli hotel locali di vari anatura e ben 20000 locali, facendo i conti vuol dire che ogni locale ha al massimo un dipendente e mezzo????Considerando inoltre come sono definite per UNESCO le zone a tutela, (con un core e le zone off lintis etc..)l'area abitabile sembra molto ridotta; ipotizzando che i locali siano forse un più grandi di un mq vuol dire che li vi sono i più altri grattacieli del mondo???? quindi vuol dire che tutto il personale prende un aereo tutti giorni per volare alle galapagos e ritorno???? cavolo !!
Altra nota se io guadagno 500 dollari al mese, devono veramnte costare poco le galpagos come ferie per potermi permettere un volo aereo piu un soggiorno a mo ibiza. Alcuni amici che ci sono stati l'estate scorsa(italiani) hanno speso per 4 giorni 1000 dollari solo tra volo permesso e stare li e sono andati al risparmio essendo studenti italiani........ Forse ci sono dei refusi nei numeri perchè così non è che filino od ho cpaito male io???
23/12/09 05:28, Marcello ha scritto:
E dove sarebbero le imprecisioni? Ho passato proprio quest'anno quattro settimane laggiù, e la situazione mi è sembrata quella descritta in questo articolo.
Penso che falso sia ormai solo l'ottimismo di tutti quelli che criticano le Cassandre, come le chiamano loro, e chiudono gli occhi davanti al mostro.
A meno che inizino a giustificare con esempi concreti il loro ottimismo.
22/12/09 17:40, Cristian Cavicchiolo ha scritto:
Questo articolo contiene una enorme quantitá di imprecisioni.
Molti problemi menzionati sono reali, ma la forma con cui vengono ritrattati é assolutamente imprecisa ed a volte chiaramente falsa.
Spero che, come italiano impegnato nella lotta alla sostenibilitá di Galápagos, si cominci a lasciare da parte gli allarmismi e si cominci a guardare un po' meglio verso gli sforzi per migliorare.
I problemi ci sono e sono gravi, ma i cambiamenti duraturi o semplicemente lo sviluppo non si danno dall'oggi al domani, sono questioni delicate che richiedono anni e "clima favorevole".
Un saluto
Cristian Cavicchiolo
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Il Mondo Secondo Monsanto - DVD

Un film-indagine che ci porta a riflettere sulle basi etiche della nostra società dei consumi: trasparente,...
Continua...
Guida alla Sopravvivenza

Secondo la prospettiva olistica la terra costituisce un grande organismo di cui fa parte anche l'uomo, il...
Continua...
La Prossima era Glaciale

65 milioni di anni fa, i dinosauri vennero spazzati via dalla faccia della terra da qualcosa di terrificante...
Continua...
Geopolitica dell'Acqua

L'acqua è alla base della vita del pianeta. è, dunque, un bene comune o un bene economico? l'acqua è la...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una "ecologia di superficie" che...
Continua...
Cosa Mangia il Pollo che Mangi

Che cosa ha mangiato il pollo che stiamoper gustare in punta di forchetta?come sono stati coltivati i fagioli...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità