Greenpeace

Greenpeace: vergogna, l’Italia blocca i negoziati a Copenhagen

A meno di 12 ore dalla conclusione del vertice di Copenhagen, l'Italia si mette di traverso e blocca la decisione europea di migliorare l'impegno unilaterale di riduzione delle emissioni di gas serra al 2020 portandolo dal 20% al 30%, in linea con le indicazioni della scienza.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

emissioni gas serra
A meno di 12 ore dalla conclusione del vertice di Copenhagen, l'Italia blocca la decisione europea di migliorare l'impegno unilaterale di riduzione delle emissioni di gas serra
"Regno Unito, Germania e Francia hanno chiesto il miglioramento dell'obiettivo, ma si sono scontrate contro il muro dell'Italia”- spiega da Copenhagen Alessandro Giannì, Direttore delle Campagne di Greenpeace. – “È un comportamento gravissimo e vergognoso che rischia di far deragliare la possibilità di raggiungere un accordo di successo a Copenhagen".

L'Italia non è meno esposta degli altri Paesi al disastro climatico, anzi. Tutti gli indicatori confermano che il nostro Paese è già colpito da siccità, incendi, riduzione della diversità biologica e impatti costieri. Abbiamo un Governo folle, non all'altezza delle sfide che ci attendono.

Per aggirare il blocco, la Commissione europea avrebbe proposto di raggiungere il 30% sulla base di impegni volontari da parte dei diversi Stati membri. "Questo è molto rischioso perché mette in discussione l'approccio scientifico adottato nei negoziati. Le riduzioni di gas serra non devono essere adottate su base volontaria, ma rispettando le conoscenze scientifiche" aggiunge Joris Den Blanken, Direttore politiche per il clima di Greenpeace.

17 Dicembre 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Un lettore ha commentato questo articolo:
18/12/09 14:04, venutopercaso ha scritto:
<< Regno Unito, Germania e Francia hanno chiesto il miglioramento dell'obiettivo, ma si sono scontrate contro il muro dell'Italia”- spiega da Copenhagen Alessandro Giannì, Direttore delle Campagne di Greenpeace. – “È un comportamento gravissimo e vergognoso che rischia di far deragliare la possibilità di raggiungere un accordo di successo a Copenhagen"..>>

Aberrante...




Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
Lo scorso 24 maggio è partita la nuova spedizione di Greenpeace verso l'Arcipelago delle Svalbard, nel mar Glaciale Artico, in collaborazione con una troupe di scienziati dell'istituto di ricerca tedesco IFM-GEOMAR, che studierà i problemi legati all'acidificazione dei mari, ai cambiamenti climatici e all'intensificazione della pesca industrializzata.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità