Il 22 marzo si è svolta la Giornata mondiale dell’acqua, e questo evento ci aiuta a fare il punto sullo scenario globale dello sfruttamento delle risorse idriche mondiali. Alcuni dati di portata planetaria sono estremamente preoccupanti:
Il tema della mancanza di acqua potabile è una questione di enorme portata, correlata a molti altri problemi scottanti: dal problema degli sprechi, a quello dell’inquinamento delle risorse idriche, ai cambiamenti climatici che sconvolgono l’andamento delle precipitazioni (le due cause principali dell’indisponibilità di acqua pulita per un enorme numero di persone), fino alla piaga della mancanza di servizi igienico-sanitari (la conseguenza maggiore del problema) per un numero crescente di esseri umani.
Nei Paesi in via di sviluppo, e soprattutto in Africa, una quota enorme di popolazione si trova a chilometri e chilometri di distanza rispetto alle fonti di acqua potabile; ben sei africani su dieci non hanno accesso a un sistema fognario, e dunque a servizi igienici degni di questo nome. Davanti alla mancanza di risorse così basilari ed elementari, davanti alla negazione di un diritto che dovrebbe essere universale, diventa chiaro che tutti i discorsi su lotta alla povertà e sostegni allo sviluppo economico di queste regioni della Terra rischiano di rimanere parole vuote.
Sbagliamo però a considerare i problemi idrici come una piaga esclusiva del Terzo Mondo: il problema va affrontato globalmente. E, se abbracciamo con un solo sguardo la situazione dei Paesi meno sviluppati insieme alla nostra situazione di fortunati abitanti del cosiddetto “Primo Mondo”, la conclusione a cui si giunge è una sola, e sconsolante: le risorse idriche sono scarse, sempre più scarse, e anche nei pochi luoghi dove sono abbondanti, se ne fa un uso sconsiderato.
Se limitiamo l’analisi al nostro Paese, scopriamo infatti di muoverci in uno scenario fatto di acque fluviali sempre più inquinate e impoverite della loro fauna autoctona, ma anche di una rete idrica gestita in maniera inefficiente, preda di cementificazione, sprechi e a una normativa farraginosa e confusa.
Inoltre, l’Italia detiene il record per quanto riguarda il consumo di acqua imbottigliata: una situazione che dovrebbe farci riflettere ulteriormente sul modo in cui dissipiamo le nostre fortune mentre in vaste zone del resto del mondo si muore ancora di sete.
Fonti:
http://www.unwater.org/worldwaterday/flashindex.html
http://www.legambiente.eu/documenti/2008/0320_giornataMondialeAcqua/index.php
www.imbrocchiamola.org
30 Marzo 2008 - Scrivi un commento