Riflessioni come gocce d’acqua

Solo dieci giorni fa è stata la Giornata mondiale dell’acqua. Facciamo il punto della situazione globale che riguarda questa risorsa insostituibile di vita, fra i diritti negati da secoli e i nuovi problemi portati da inquinamento e cambiamenti climatici.

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di Miriam Giudici


Non il petrolio, non il gas, non giacimenti di metalli rari e preziosi: nella storia dell’umanità è l’acqua – la sua ricerca, la sua conquista, la sua proprietà e il suo utilizzo – ad aver determinato le più importanti svolte della civiltà. Un bene che siamo abituati a considerare come a basso costo e sempre disponibile, è stato in realtà sempre al centro di sfide cruciali, e ancora di più lo sarà nel ventunesimo secolo: l’acqua è qualcosa di vitale ed insostituibile, ma da sempre l’idea che tutti gli esseri umani abbiano uguale diritto ad usufruirne si scontra con tentativi di appropriazione esclusiva e di mercificazione di questo bene.

Il 22 marzo si è svolta la Giornata mondiale dell’acqua, e questo evento ci aiuta a fare il punto sullo scenario globale dello sfruttamento delle risorse idriche mondiali. Alcuni dati di portata planetaria sono estremamente preoccupanti:

  • 1,4 miliardi di persone attualmente non hanno accesso all’acqua potabile;
  • poiché il consumo di acqua sta crescendo a un ritmo due volte doppio rispetto alla crescita della popolazione, l’ONU stima che già nel 2025 saranno 2,5 miliardi di persone (un terzo dell’umanità) ad avere gravissimi problemi di accesso alle risorse idriche;
  • 4 milioni di bambini, ogni anno, muoiono a causa di malattie correlate al consumo di acque non potabili

Il tema della mancanza di acqua potabile è una questione di enorme portata, correlata a molti altri problemi scottanti: dal problema degli sprechi, a quello dell’inquinamento delle risorse idriche, ai cambiamenti climatici che sconvolgono l’andamento delle precipitazioni (le due cause principali dell’indisponibilità di acqua pulita per un enorme numero di persone), fino alla piaga della mancanza di servizi igienico-sanitari (la conseguenza maggiore del problema) per un numero crescente di esseri umani.


La locandina dedicata da Legambiente alla giornata mondiale dell'acqua
Proprio su quest’ultimo punto si è più riflettuto nell’edizione 2008 della giornata, che cade nell’Anno internazionale dei servizi sanitari, proclamato anch’esso dall’ONU: si stima infatti che l’80% delle malattie che colpiscono il Sud del mondo sia causato dal consumo di acque infette.

Nei Paesi in via di sviluppo, e soprattutto in Africa, una quota enorme di popolazione si trova a chilometri e chilometri di distanza rispetto alle fonti di acqua potabile; ben sei africani su dieci non hanno accesso a un sistema fognario, e dunque a servizi igienici degni di questo nome. Davanti alla mancanza di risorse così basilari ed elementari, davanti alla negazione di un diritto che dovrebbe essere universale, diventa chiaro che tutti i discorsi su lotta alla povertà e sostegni allo sviluppo economico di queste regioni della Terra rischiano di rimanere parole vuote.

Sbagliamo però a considerare i problemi idrici come una piaga esclusiva del Terzo Mondo: il problema va affrontato globalmente. E, se abbracciamo con un solo sguardo la situazione dei Paesi meno sviluppati insieme alla nostra situazione di fortunati abitanti del cosiddetto “Primo Mondo”, la conclusione a cui si giunge è una sola, e sconsolante: le risorse idriche sono scarse, sempre più scarse, e anche nei pochi luoghi dove sono abbondanti, se ne fa un uso sconsiderato.

Se limitiamo l’analisi al nostro Paese, scopriamo infatti di muoverci in uno scenario fatto di acque fluviali sempre più inquinate e impoverite della loro fauna autoctona, ma anche di una rete idrica gestita in maniera inefficiente, preda di cementificazione, sprechi e a una normativa farraginosa e confusa.

Inoltre, l’Italia detiene il record per quanto riguarda il consumo di acqua imbottigliata: una situazione che dovrebbe farci riflettere ulteriormente sul modo in cui dissipiamo le nostre fortune mentre in vaste zone del resto del mondo si muore ancora di sete.

Fonti:

http://www.unwater.org/worldwaterday/flashindex.html

http://www.legambiente.eu/documenti/2008/0320_giornataMondialeAcqua/index.php

www.imbrocchiamola.org

30 Marzo 2008 - Scrivi un commento
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