Eco-Viaggiare

Parikrama, e il cerchio si chiude. Percorsi (con)centrici fra Oriente e Beat Generation

Camminare in cerchio. La prima immagine che viene in mente, forse, è quella di una persona nervosa che sta ruminando qualche pensiero scomodo. Ma siccome la vita è paradossale, c'è chi compie la stessa azione per purificarsi e riconnettersi alla sacralità di certi luoghi. C'è anche una parola, che viene dal sanscrito, per descrivere tutto ciò: Parikrama, ovvero il sentiero intorno a qualcosa.

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di Martina Turola

gary snider
"Più ti avvicini alla materia vera, pietra aria fuoco e legno, amico, più spirituale diventa il mondo", Gary Snider
Qualche tempo fa mi è capitato di leggere un articolo sulla visita di Gary Snider in Italia. Non sapevo chi fosse Gary Snider, o almeno pensavo di non saperlo. In realtà Gary Snider è il protagonista di un libro che al tempo mi colpì molto: “I vagabondi del Dharma”, di Jack Kerouac.

Nel libro Gary, allora ventenne, si chiama Japhy e compie degli stralunati vagabondaggi tra montagne e boschi incantati. Nella vita reale Gary Snider è poeta, monaco buddista ed ispiratore dell'ecologia profonda e del bioregionalismo.

Dai suoi scritti e dalle tradizioni buddiste dei pellegrinaggi al Monte Kailash, l'associazione La Boscaglia ha tratto l'idea del Velino Parikrama.

Quando ho letto questa parola, dall'eco molto orientale, mi sono subito incuriosita.

Di che cosa si tratta? Nello specifico, “di un piccolo manipolo di camminatori, in solitaria, - che realizza - la circumdeambulazione del Velino, maestosa montagna abruzzese, ritrovandosi poi alla sera a raccontarsi questa esperienza intorno al fuoco di un bivacco... Non un' escursione classica, ma un vagabondaggio meditativo, sull'orma dei pellegrinaggi zen, dei kora tibetani e dei Parikrama induisti, ma con lo spirito laico e occidentale di Gary Snyder... Ognuno è invitato a camminare da solo (o al limite in piccoli gruppi silenziosi, se proprio non ne può fare a meno), limitando i contatti con gli altri sino al termine del cammino. Durante il percorso ci sono alcune stazioni, in cui si invita a una sosta, a una riflessione, a una pausa”, magari per leggere, appunto, un koan zen, una poesia di Walt Whitman, un haiku, un pensiero spirituale cristiano...

Giunto alla settima edizione, il Velino Parikrama, che quest'anno si è tenuto il 5 settembre, ha pagina web tutta sua, dove si possono leggere i commenti dei partecipanti.

Incoraggiata da tutte queste suggestioni, scopro che ci sono anche altri soggetti che organizzano Parikrama, recandosi proprio nei luoghi sacri legati alla spiritualità induista e buddista.

Il Nodo Infinito, ad esempio, è un'agenzia specializzata nell'organizzazione di spedizioni alpinistiche e di trekking, in Nepal, Tibet, Pakistan e India, su montagne di settemila e ottomila metri del continente asiatico come Everest, K2, Broad Peak e diversi altri colossi himalayani.

monte velino parikrama
Un'immagine del Monte Velino, dove viene organizzato tutti gli anni un Parikrama
Oltre a curare le spedizioni di alcuni dei più forti alpinisti del mondo (Jean Christophe Lafaille, Hans Kammerlander, Anatoly Bukreev, Sergio Martini, Simone Moro ecc.) l'associazione organizza anche percorsi di trekking più o meno complessi, fra cui il Kinner Kailash Parikrama.

Proprio i pellegrinaggi buddisti al monte Kailash, scrivevamo sopra, hanno ispirato la versione nostrana del Parikrama. Il Kinner Kailash è una montagna sacra per induisti e buddisti: alta 6500 metri, è ritenuta dal popolo Kinnaura la sede invernale di Shiva, che qui si raccoglierebbe in meditazione con la sua compagna Parvati e in compagnia di tutte le altre divinità del pantheon induista.

Sempre più affascinata da questo gioco di rimandi fra spiritualità, natura, oriente e occidente, cerco di capire meglio l'origine della pratica di "circumdeambulazione" che sta alla base del Parikrama.

Apprendo così da alcuni siti, rigorosamente in lingua inglese, che il pellegrinaggio nella tradizione indù ha due componenti: il Tirtha yatra, ovvero la circolazione dei pellegrini in cammino verso un luogo sacro, e la circumdeambulazione, sempre di un luogo sacro, il Parikrama appunto, a cui è finora è stata dedicata attenzione limitata da parte degli studiosi.

Lontano dall'essere solamente un'attività rituale nel generale processo di pellegrinaggio, il Parikrama ha invece un significato più profondo all'interno dello spazio religioso, quello di connettere il pellegrino al cosmo.

Destinazione, movimento, grandiosità e motivazione sono gli elementi chiave del pellegrinaggio.

Il Parikrama li comprende tutti, ma in questo caso stiamo parlando di un movimento intorno al centro, non verso di esso, e che "abbraccia" un oggetto: un tempio, un luogo sacro, un lago, una montagna, una città, ed include persino il girare intorno a se stessi.

parikrama india cammino spirituale
Il Vrindavan parikrama, camminata sprituale in Uttar Padesh (India), che non ha nè una fine nè un inizio particolari
Uno studioso, Malville, ha interpretato il pellegrinaggio, e quindi anche la circumdeambulazione, come un esempio di auto-organizzazione all'interno di un sistema complesso.

L'argomento, seppur non semplice da trattare, è molto stimolante.

Si parla della teoria della complessità pensando alla teoria del caos , al comportamento emergente di molti sistemi, alla complessità delle reti, al comportamento che i sistemi esibiscono quando sono lontani dall'Equilibrio termodinamico e alle facoltà di auto-organizzazione che a volte ne derivano.

Succede così che in un sistema complesso le relazioni fra le sue componenti avvengano in modo non-lineare, e queste componenti, che dipendono le une dalle altre, creano un insieme diverso dalla loro semplice somma e producono effetti nuovi, il più delle volte imprevedibili. Il comportamento emergente delle folle e degli organismi in un collettivo vivente è, ovviamente, uno dei più intriganti comportamenti emergenti da esaminare.

Un esempio lampante di questo è il “Grande Pellegrinaggio dell'India”: nessuna autorità, né sacra né secolare, ha mai strutturato questo grande pellegrinaggio, che si è però auto-organizzato nel corso dei secoli. Il pellegrinaggio comincia da Pushkar, in Rajastan, il luogo sacro di Brahma, e seguendo approssimativamente la direzione del sole abbraccia l'intero sub-continente indiano.

Se in senso stretto non si tratta di compiere un cerchio fisico sul territorio, in realtà però i pellegrini compiono la circumdeambulazione dell'asse cosmico Indù. Come il sole disegna un cerchio intorno al monte sacro Meru, lo stesso fa il pellegrino seguendo il percorso del sole. Nell'interpretazione di Mircea Eliade, uno dei più importanti storici della religione, questo Grande Pellegrinaggio è un modo per riaffermare l'India come territorio consacrato.

Shiva, Parvati e Ganesha
Tre divinità induiste: Shiva, Parvati e Ganesha, protagonisti di una leggenda dall'importante significato simbolico per il Parikrama
Forse proprio questa codificazione culturale è la ragione per cui, a dispetto delle vaste differenze regionali, linguistiche e culturali, gli Indù considerano l'India come un singolo regno spirituale.

E anche qui ci si può ricollegare alla teoria dei sistemi complessi che presentano comportamenti emergenti. Questi comportamenti sembrano infatti superare il principio entropico e la seconda legge della termodinamica, perché creano e aumentano l'ordine nonostante la mancanza di un controllo centrale, estraendo informazione e ordine dall'ambiente.

Tornando invece alla cosmogonia induista e all'importanza del Parikrama nella cultura indiana, ecco una curiosità per terminare questo articolo.

Secondo una leggenda Shiva avrebbe chiesto ai suoi figli di circumnavigare tre volte l'universo per acquisire conoscenza del mondo. Mentre Shanmuga impiegò diversi decenni per fare il giro del mondo sul suo pavone, il fratello più giovane Ganesha si limitò a girare per tre volte intorno al padre e alla madre Parvati, proclamando che i suoi genitori erano l'universo intero. Così facendo vinse la competizione con suo fratello e venne proclamato capo dei Gana di Shiva.

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8 Novembre 2009 - Scrivi un commento
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