Vivere Ecologico

Vacanze di Pasqua. E se scegliessimo il treno?

E’ proprio vero che il problema dell’ambiente colpisce ogni ambito della nostra vita. Avete idea di quanto inquinino i voli aerei? E di quante emissioni di gas serra siano dovute al turismo? Dopo aver letto i dati riconsidererete le vostre vacanze...

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di Laura Bonaventura


Avete già deciso dove trascorrere le vacanze di Pasqua? Pensate forse ad una località esotica o ad una capitale della vecchia Europa? Fino ad oggi il problema dell’emissione di gas serra dovuto al turismo è stato quasi del tutto ignorato dalla gran parte della popolazione e l’iniziale sensibilizzazione svolta dai media non influisce ancora sulle abitudini dei villeggianti.

Eppure il problema esiste ed è molto serio. Vediamo alcuni dati:

  • nel 2007 898 milioni di persone hanno fatto viaggi internazionali a scopi turistici (6,2% in più rispetto al 2006); per il 2020, considerando una crescita del 3% l’anno, sono previsti 1,6 miliardi di turisti (nel 1950 solo 50 milioni di persone avevano viaggiato all’estero per diporto);
  • il 4,9% delle emissioni di anidride carbonica determinate da attività umane (30 miliardi di tonnellate totali nel 2007) sono dovute al turismo;
  • solo il 17% dei viaggi turistici viene fatto in aereo e tuttavia i voli turistici sono responsabili del 40% delle emissioni (in particolare i voli a lunga percorrenza rappresentano il 2,7% dei viaggi e il 17% delle emissioni);
  • gli aerei emettono un mix micidiale per l’effetto serra, comprendente anidride carbonica, protossido di azoto, ozono e vapore acqueo; inoltre l’inquinamento dovuto al traffico aereo, essendo prodotto ad alta quota, ha influssi doppiamente negativi in relazione ai cambiamenti climatici;
  • il Protocollo di Kyoto, che sarà superato solo nel 2012, non ha preso in considerazione l’impatto inquinante dei viaggi aerei.

Intanto a fare le spese del riscaldamento globale sono anche molte importanti mete turistiche: ad esempio è stato verificato che già 57 stazioni sciistiche alpine, su un totale di 666, non possono più assicurare i 30 cm di neve per tre mesi, ossia il requisito minimo per la stagione invernale; le coste sono soggette ad erosione; molte piccole isole vedono avvicinarsi la propria scomparsa a causa dell’innalzamento del livello del mare; le barriere coralline muoiono.


Ma è possibile frenare il turismo? Al di là del desiderio sempre più diffuso di viaggiare e di conoscere il mondo e della gran quantità di persone ormai economicamente in grado di farlo (pensiamo che Australia e Nuova Zelanda si stanno già attrezzando per accogliere le nuove masse di turisti cinesi), c’è da ricordare che, dei complessivi 900 miliardi di dollari prodotti dal turismo, una parte non indifferente ha determinato una crescita economica nei paesi in via di sviluppo meta dei viaggi intercontinentali. Solo negli ultimi cinque anni le 49 nazioni meno sviluppate del mondo hanno visto salire i propri guadagni frutto del turismo da uno a cinque miliardi di dollari.

Cosa fare dunque? Oggi si punta sulla ricerca di nuove tecnologie e carburanti ecologici per gli aerei; sui trasporti alternativi; sull’ipotesi di tasse specifiche; sulla riforestazione per compensare le emissioni di CO2; su rotte a basso impatto inquinante, ecc.


Un nuovo accordo internazionale per l’ambiente dovrebbe realizzarsi entro il 2009 - in aprile si apriranno i negoziati per la Bali Roadmap e il problema dell’inquinamento aereo sarà in agenda -, ma le decisioni di Kyoto saranno di fatto superate solo nel 2012.

A febbraio l’Unione Europea e l’industria aeronautica hanno dato il via a Bruxelles al programma settennale “Clean Sky”, per il quale saranno stanziati 1,6 miliardi di euro - metà dei quali provenienti dal budget europeo per la ricerca -, con l’obiettivo trovare alternative più “ecologiche” alle attuali tecnologie legate all’aviazione. In “Clean Sky” collaboreranno 86 organizzazioni di 16 Paesi, 54 industrie, 15 centri di ricerca e 17 università.

Contemporaneamente, nell’ambito di un programma di ricerca finanziato da Airbus, Rolls Royce, Shell e Qatar Airways, si sta sperimentando il Gtl (gas to liquid), un nuovo carburante sintetico, meno inquinante del kerosene.

Per noi, che desideriamo lasciare le città asfissiate da polveri sottili e smog, resta quindi il dilemma. Partire o non partire per le agognate vacanze? Forse per Pasqua potremmo riscoprire il buon vecchio treno. Consulto i dati: treno, 34% dei viaggi e solo il 13% delle emissioni di CO2...

Che ne dite?

Fonte dei dati riportati in questo articolo:

M. Magrini, “Clima e turismo, dilemma Onu”, Sole 24 Ore, 8 febbraio 2008

L. Naso, “La Spagna più veloce ridisegna le mete”, Sole 24 Ore, 8 febbraio 2008

15 Marzo 2008 - Scrivi un commento
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