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Per pietà, non valorizzateci!

Un comune della Liguria pensa alla realizzazione, con fondi pubblici europei, di una grande opera che dovrebbe “valorizzare” il luogo. Maria, però, come tanti altri cittadini del posto, teme che si tratterà, piuttosto, di un terribile ecomostro e lancia un appello affinché il progetto venga fermato.

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liguria
Un comune della Liguria pensa alla realizzazione, con fondi pubblici europei, di una grande opera che dovrebbe “valorizzare” il luogo
In una notissima località ligure (Cervo - IM), storica, il comune ha proposto un progetto che non si riesce a comprendere come possa essere passato in conferenza dei servizi in regione. Si tratta di un progetto che con fondi pubblici europei, cancellerà spiagge pubbliche liguri, creando, fronte mare, una collina di circa quattro metri, con funzione di diving/sub/bar.

Se gli uffici dei fondi pubblici europei conoscessero veramente la zona e le sue reali necessità, ci penserebbero due volte prima di erogare denaro pubblico per cancellare spiagge pubbliche, per creare opere impattanti e costose, fronte mare, a danno pubblico!

Come li si avvisa?

L'opera, alcuni dichiarano, è volta a valorizzare la zona; i cittadini attivi, però, la ritengono un’opera impattante fronte mare, che cancellerà spiagge pubbliche e libere.

Il progetto prevede una passerella che passerà sopra ad un torrente per collegare, fronte mare, due comuni.

Della passerella, proposta da un quarantennio, i cittadini chiedono un semplice arretramento di pochi metri per diversi motivi, tra cui quello di essere troppo prossima alle mareggiate e quindi di costosa manutenzione.


I cittadini propositivi hanno suggerito di non realizzare la costosa opera.
Il progetto, comprende un "centro diving", ritenuto assurdo per dimensioni, luogo e soprattutto percorsi, incomprensibilmente dichiaratamente al servizio del comune... limitrofo, comune già attrezzato di porticciolo con servizi, spazi e salette.

I cittadini della zona in cui l'ecomostro verrà collocato sono allibiti.

Il "bunker sub" sarà un'opera parzialmente interrata, fronte mare, che prevede una sala bar/ristorante e saletta e che, soprattutto, creerà una collina di circa quattro metri sul mare, su terreno pubblico.

Opera colossale, con i piedi d'argilla, nel vero senso della parola perché poco a monte, all'intervento previsto, gli argini del torrente stanno cedendo.

I cittadini si chiedono: perché prevedere una collina costosissima e impattante che toglierà spazi pubblici e vista per servizi risolvibili differentemente?

Per le bestialità a cielo aperto deve esserci un limite.

Ai sub serve una spiaggia con qualche cabina e in quanto al bar ristorante nei pressi ce ne sono già due che languono a fine stagione turistica.


I fondi europei dovrebbero solo occuparsi degli argini del torrente
I cittadini propositivi hanno suggerito di non realizzare la costosa opera.

Se proprio si vuole si potrebbe posizionare un chiosco bar, di quelli leggeri, meno impattanti e meno costosi e, all'occorrenza, smontabile e trasferibile.

Per il resto, i fondi europei dovrebbero solo occuparsi degli argini del torrente.

Nella zona servono urgenti opere di argine, non comprese nei fondi che dovranno arrivare.

La zona ha argini degradati, pulizie fatte con estrema parsimonia, luce pubblica assente, attrezzature balneari penose, però il comune vuole la grande opera, che non risolve, argini, luce, né pulizia! La speranza è tutta riposta nel nuovo sindaco che, però, appartiene al gruppo dei padri dell'ecomostro.

Pertanto si fa un appello allargato:

vi prego, dite all'Europa di non valorizzarci!

Contro gli ecomostri, basta una coscienza e, se proprio occorre, un paio d'occhiali!

Per pietà, non valorizzateci!

Maria

2 Settembre 2009 - Scrivi un commento
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