Guarigione come Crescita

Appunti Malesi (9) - Turisti, stelle marine e riscaldamento globale del pianeta

Un semplice gesto, superficiale e ignorante, può raccontare molto sulla maturità di una persona, sulla sua consapevolezza, sul suo rispetto per il Pianeta. Ed ecco che un brivido ci coglie quando sentiamo dire: "Amore se raccolgo una stella marina mi punge?"

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di Giancarlo Tarozzi


Foto di Maria Rosa Greco
"Amore se raccolgo una stella marina mi punge?”

Questa frase, che racchiude purtroppo una cultura e l'atteggiamento verso l'ambiente, arriva come una coltellata nella quiete e nella tranquillità dell'isola. Si tratta ovviamente di turisti sbarcati da poche ore, purtroppo, ancora una volta, italiani o comunque latini.

Questo atteggiamento, del "raccogliere", "portare a casa", "possedere", esprime una assoluta e totale mancanza di rispetto per la Natura e per l'ambiente.

In effetti, nel mare cristallino che circonda l’isola di Lankayan, è possibile scorgere numerose stelle marine dal colore blu cobalto. Ma né a me né alla maggior parte dei visitatori provenienti da varie parti del mondo, e a maggior ragione degli abitanti del luogo, verrebbe minimamente in mente di prenderle, estrarle violentemente dal loro ambiente e dal loro contesto, condannandole ad una morte brutale per asfissia.

È allora, non possono fare a meno di tornare nella mente le parole dello sciamano che mi ricordava come "invece di chiedervi, voi occidentali, cosa potete fare per l'ambiente, esprimendo così ancora una volta la vostra visione egocentrica e geocentrica, fareste meglio a chiedervi che cosa vi conviene fare per riparare parte dei danni che avete provocato prima che sia Pachamama, Madre Terra, a porvi rimedio, liberandosi di una razza umana che sta diventando un cancro per le altre forme viventi".

È se ho parlato di italiani e di latini e perché, purtroppo, ancora una volta non posso fare a meno di rimarcare come la visione ebraica prima e cristiana poi porti chi segue queste ideologie a considerare la Natura e gli altri esseri viventi come oggetti da possedere, creati da Dio per il trastullo e l’utilizzo da parte dell'essere umano. Ciò finisce con l’essere la principale causa di quanto sta avvenendo in questo periodo storico sul pianeta. C’e’ ancora, per quanto suoni assurdo a qualche migliaio di chilometri di distanza, chi ha il coraggio di definire sport il massacro di esseri indifesi (e non mi riferisco alla guerra, ma alla caccia…). E quanti, anche nelle cosiddette culture progressiste, non hanno il coraggio di denunciare questa stortura mentale per paura di perdere qualche migliaio di voti dalle “lobby” dei cacciatori…

Per fare un esempio, in Sardegna, troviamo l'isola di Budelli, dove fino a qualche anno fa esisteva una bellissima sabbia rosa, creata dalla scomposizione millenaria dei coralli. Ebbene, ora a Budelli di quella spiaggia non è rimasto praticamente nulla perché molte, troppe persone che si considerano indubbiamente “furbe e intelligenti” hanno scelto di portarne via ciascuno un sacchettino distruggendola e dilapidandola per sempre…

Non molto lontano da dove mi trovo, sull’isola di Komodo, nota per i “draghi”, enormi varani residui dell’era preistorica che la abitano tuttora, esiste una meraviglia analoga, una spiaggia rosa veramente mozzafiato, che ho avuto la fortuna di poter vedere e toccare perché una visione molto diversa della natura e dell’ambiente consente di scendere dalla barca solo per un’ora, portando con sé soltanto il costume da bagno che si indossa, cosicché nessuno può asportarne un solo granello…

Tornando alla “civiltà” occidentale, nel Mar Rosso, a Sharm el Sheikh, mi piange spesso il cuore nel vedere l'atteggiamento di molti, troppi "turisti" che tentano di portare a casa qualche pezzetto di corallo, ignari del fatto che, posato su una mensola, quello che in mare è un essere vivente che allieta il cuore e lo spirito di chi lo guarda, non sarà altro che un cadavere che può al massimo testimoniare l’idiozia e l'insensibilità di chi l’ha preso. Ricordo anche qualche anno fa, proprio a Sharm el Sheikh, quando non ho potuto fare a meno di invitare alcuni turisti (italiani…) a interrompere lo scempio che stavano facendo sulla barriera corallina, e mi sono (sembra incredibile ma esiste ancora chi lo fa) trovato di fronte alla risposta " Lei non sa chi sono io". Be’ e, non ho potuto fare a meno di rispondere che indubbiamente non sapeva chi fosse ma, altrettanto indubbiamente, il suo comportamento mi permetteva di comprendere perfettamente che cosa fosse quella persona...

È quando il pianeta sembra ormai aver imboccato una strada di trasformazione irreversibile, che secondo moltissimi studiosi è la soglia di una nuova estinzione di massa di razze viventi a cui ne seguiranno altre, e grandi cambiamenti climatici sembrano minacciare la sopravvivenza della cultura umana così come la intendiamo ora, non è possibile fare a meno di rendersi conto che tutto questo è la conseguenza della somma di infinite ragazzette idiote che chiedono spensieratamente "amore, si può prendere una stella marina?” Avrei tanto voluto poter rispondere che, sì, quella stella marina pungeva, era urticante. Ma purtroppo, la persona che era con lei, ha risposto "non lo so, vediamo"…

È proprio il fatto di viaggiare, di essere continuamente a contatto con culture e modi di vivere diversi, mi rende ancora più stridente questo contrasto, e ogni volta che incontro questa modalità dell'essere umano, soprattutto latino, bianco, cristiano, di non comprensione del fatto di essere una parte integrante di un tutto, una cellula del grande organismo di Madre Terra che esiste e si sviluppa proprio in base a come ogni sua parte costituente decide di comportarsi, ripenso alle citate parole dello sciamano...

Del resto, quest'isola è letteralmente costellata di enormi conchiglie posate sulla sabbia, e ciò è possibile perché nella cultura locale è impensabile che qualcuno voglia portarsele a casa, e questo atteggiamento di profondo rispetto contribuisce a rendere il panorama unico e meraviglioso.


Foto di Maria Rosa Greco
È la mente non può fare a meno di riandare a quelle località degli Stati Uniti nelle quali si trovano i resti delle culture Anasazi, quelle culture che preesistevano agli stessi nativi americani itineranti, nelle quali ogni singolo coccio che viene ritrovato è lasciato esattamente dov’era in quanto nessuno si sogna di portarselo a casa perché sa che, iniziando a fare ciò a sua volta non potrebbe più godere di un rapporto con la natura e con un passato ancora vivente nel terreno e nell’ambiente.

Ed è bellissimo vedere questi posti e, ancora una volta, la mia mente non può fare altro che compiere un'ulteriore salto fino a farmi pensare a quante, troppe statue in Europa sono state sostituite da copie per evitare che i vandali le distruggessero, quanto scempio delle risorse naturali e artistiche di paesi come la stessa Italia, al catrame versato sui mosaici di Piazza Armerina, a chi si diverte a decapitare le statue….

La scienza ha trovato molte conferme al vecchio detto spirituale secondo cui il battito delle ali di una farfalla può avere conseguenze sull'intero pianeta; mi viene da pensare a qualcosa di analogo, per cui l'atteggiamento verso una stella marina può avere ed ha, indubbiamente, conseguenza sull'intero rapporto tra l'essere umano e il pianeta che abitiamo.

Per informazioni sui seminari tenuti da Giancarlo Tarozzi e sulle altre attività dell'Associazione Pachamama consultare il sito www.sciamanesimo.eu, scrivere a segreteria@sciamanesimo.eu o telefonare al 069032785 o al 3387255800.

10 Marzo 2008 - Scrivi un commento
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