Legambiente

Lombardia: le spiaggie inquinate improvvisamente diventano balneabili

Legambiente: la Regione Lombardia come Houdini: fatta la magia per i laghi lombardi. L’inquinamento resta ma tutte le spiagge sono diventate balneabili. Buone notizie per il turismo lacustre lombardo? Purtroppo no! Siamo invece di fronte al solito trucco di chi, per nascondere lo sporco, invece di pulire, lo mette sotto al tappeto.

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E' dura accusa di Legambiente fatta proprio nel giorno in cui parte la lunga tappa lombarda della Goletta dei Laghi, la campagna di monitoraggio e informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri, realizzata con il contributo di COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati).

Ad accogliere la Goletta dei Laghi per la stagione balneare 2009 in Lombardia c’è una notizia davvero inaspettata: le spiagge dei laghi lombardi sono diventate balneabili “per decreto” e non per l’auspicata costruzione e attivazione dei depuratori.

La Regione Lombardia infatti ha anticipato “frettolosamente” l’entrata in vigore della nuova normativa sulla balneazione (il d.lgs. 116/2008), nonostante il decreto mille proroghe (n. 207 del 30 dicembre 2008) e una successiva circolare del ministero della Salute - inviata a tutte le Regioni lo scorso aprile - prevedessero anche per l’estate 2009 il monitoraggio della acque secondo la vecchia legge (il dpr 470 del 1982). Il motivo della proroga sta nella mancata emanazione di un decreto attuativo dei ministeri della Salute e dell’Ambiente che - come sostengono ad esempio l’Arpa Veneto e Umbria - rende inapplicabile la nuova normativa sulla balneazione, perchè non sono stati definiti, tra le altre cose, i valori limiti sui parametri microbiologici con cui si provvederà a vietare temporaneamente la balneazione, i criteri per definire i profili di balneazione e i modelli previsionali per l’applicazione del cosiddetto “short term”, l’inquinamento di breve durata.

Con questa decisione della Regione Lombardia - unica a farlo in Italia - assisteremo ad esempio sul Lago di Garda ad una situazione davvero paradossale: le acque della costa bresciana saranno valutate con la nuova direttiva europea e quelle della costa veronese e trentina con la vecchia legge italiana del 1982, ancora in vigore per l’anno 2009.

I benefici del “colpo di spugna” sulla balneazione sono evidenti dall’elaborazione di Legambiente delle informazioni comunicate dalla Regione Lombardia ai ministeri della Salute e dell’Ambiente (il 15 gennaio 2009) e alle Asl lombarde (il 9 aprile 2009): le 36 spiagge non balneabili nell’estate 2008 sono idonee alla balneazione nella stagione in corso. Si tratta di 18 spiagge per il lago di Iseo, 12 per il lago di Como, 6 per il lago Maggiore diventate balneabili grazie al cambio di normativa deciso dalla Regione, senza che ci sia stato alcun miglioramento nei sistemi di fognatura e depurazione delle acque reflue.

Ma non finisce qui. Praticamente tutte queste spiagge che non erano balneabili un anno fa sono diventate “per magia” di classe eccellente secondo la classificazione prevista dalla nuova normativa: delle 36 spiagge non balneabili nel 2008, quest’anno 30 sono addirittura di classe eccellente, 3 di classe eccellente/buona, 1 di classe buona e 2 di classe sufficiente. Sostanzialmente senza necessità di alcun intervento di risanamento ambientale visto che il dlgs 116/2008 prevede che entro la fine della stagione balneare 2015 tutte le acque di balneazione siano almeno sufficienti.

“I laghi lombardi sono ancora malati - commenta Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia - anche se il loro stato di salute è in lentissimo miglioramento: troppi gli scarichi che finiscono a lago e i depuratori che non ci sono o funzionano male, i rischi per la salute continuano ad essere presenti, considerato che per molte località le acque lacustri vengono impiegate anche, dopo trattamento, per uso potabile. Il recente e grave caso di inquinamento microbiologico dell’acquedotto di San Felice del Benaco ha dimostrato che abbassare la guardia è un grave errore, ma ciò è proprio quanto temiamo che avverrà in seguito alle nuove disposizioni della Regione Lombardia: finora i risultati delle ASL sulla balneazione, oltre a tutelare i bagnanti, sono serviti come pungolo a migliorare i sistemi di collettamento e trattamento delle acque reflue. Da quest’anno temiamo una riduzione degli investimenti su fognature e depurazione”.

“I ministeri della Salute e dell’Ambiente - conclude Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente - devono al più presto completare l’iter legislativo sulla balneazione in Italia, emanando il decreto attuativo che attendiamo dalla fine del 2008. Solo così renderemo più restrittiva l’impostazione nord europea della direttiva, mantenendo quel primato normativo sulla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, detenuto già dai primi anni ‘80 insieme ad altri paesi del Mediterraneo”.


Numero di spiagge balneabili in Lombardia: cosa è cambiato?

Il monitoraggio scientifico: a caccia dei punti critici

I tecnici di Legambiente durante la campagna effettuano il monitoraggio dello stato di qualità delle acque. I parametri analizzati sono microbiologici (Coliformi fecali, Streptococchi fecali/Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura, pH, ossigeno disciolto, conducibilità/salinità). Le analisi sono eseguite a bordo del laboratorio mobile di Legambiente.

13 Luglio 2009 - Scrivi un commento
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A partire da quest'estate, molte località italiane diventano balneabili "per decreto". In altre parole interi tratti di costa vengono dichiarati balneabili, non perché meno inquinati, ma solo perché è cambiata la legge. Legambiente denuncia la questione come un passo indietro in tema di depurazione, che lascia un deficit imbarazzante ad uno dei Paesi più industrializzati al mondo.
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