Chiunque, muovendosi in bici, infranga il codice della strada, rischia la perdita di punti o addirittura il ritiro del certificato di idoneità alla guida. Una sanzione accessoria che riguarda soltanto chi possiede la patente di guida. I ciclisti che non hanno mai tenuto in mano un volante, invece, non rischiano niente, se non una multa.
Ma c’è da meravigliarsi se i ciclisti imboccano le strade contromano salendo anche sul marciapiede? In realtà non rispettano le regole di un gioco a cui non possono onestamente partecipare, perché in pratica non sono previsti. Si trovano in bilico tra automobili e pedoni: a volte invadono i diritti di questi ultimi, ma spesso rimangono incastrati tra tubi di scappamento e clacson. Possono scegliere tra maratone con macchine che sfrecciano ai loro lati o passeggiate a suon di campanellino e lamentele sui marciapiedi.
Un fenomeno in crescita che sembrava potersi espandere anche grazie a due novità dell’ultimo anno, come il bike-sharing e, persino, il corriere a pedali. Si tratta del Pony express in bicicletta che, già attivo a Londra, Parigi, New York, Sydney e Tokyo, quest’anno è giunto anche in Italia. Questo servizio effettua ritiri e consegne di pacchetti contenenti libri, dvd, orologi, chiavi, medicinali per studi professionali, negozi o privati. Tempi e prezzi degli Urban Bike Messengers sono uguali a quelli dei Pony express motorizzati, ma senza l’inquinamento acustico e atmosferico.
Anche se nel traffico delle città non si notano molto, gli Urban Bike Messengers sono ormai tanti e i suoi ideatori si dicono soddisfatti.
Dunque, per la bici come mezzo di trasporto in Italia è un continuo saliscendi. Alle lente conquiste segue qualche sconfitta. È vero che di ciclisti contromano e sui marciapiedi se ne vedono tanti, ma il traffico e la mancanza di piste ciclabili non lasciano molte alternative.
A Milano, ad esempio, nonostante il bike-sharing, il Pony express in bici e le restrizioni nella zona ecopass, il mezzo largamente dominante rimane la macchina. Come afferma Roberto Peia, uno degli ideatori di Pony express in bici: “Milano è piatta e piccola, l’ideale per muoversi in bicicletta, se non fosse per le auto”.
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Sicurezza Pubblica? Ma se davvero sta gente ha a cuore la sicurezza pubblica che comincino a creare delle piste ciclabili, riducano i mezzi inquinanti a partire da quelli pubblici ... aumentare i controlli su automobilisti e motociclisti indisciplinati e 'pericolosi' ... insomma ce ne sono parecchie di cose da fare, sicuramente non togliere punti a ciclisti che eroicamente credono in un sistema di trasporto pulitito e sano e quotidianamente cercano di metterlo in pratica a rischio innanzi tutto della loro pelle e della loro salute!
'Signori' Senatori, finitela di fare i buffoni e di prendere in giro i cittadini!