Australia: No alle bottiglie di plastica

Gli abitanti della piccola cittadina di Bundanoon, nel Sud dell'Australia, hanno deciso: stop alla vendita di acqua imbottigliata. Ci si rifornirà da rubinetti e fontane, con contenitori riciclabili. Un passo piccolo, ma radicale.

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di Miriam Giudici

Acqua del rubinetto
Si può privatizzare il bene primario per eccellenza?
All'inizio di luglio si sono riuniti in 356, in un'assemblea pubblica, e hanno deciso quasi all'unanimità: i cittadini di Bundanoon, 2500 anime 150km a sud di Sidney, Australia, bandiscono l'acqua imbottigliata in contenitori di plastica usa e getta. Con 354 voti a favore e solo due contrari, un intero centro abitato si convertirà all'acqua dei rubinetti privati o pubblici, da raccogliere in contenitori riutilizzabili. Anche i negozi rivenderanno, per chi ha l'esigenza di trasportare piccole scorte, una certa quantità di acqua imbottigliata ed etichettata in loco, in bottiglie di vetro da riutilizzare.

Le ragioni del successo della campagna “Bundy on tap” – Bundanoon al rubinetto – sono così semplici e logiche che paradossalmente creano stupore da noi. Ma come dare torto agli Australiani: le bottiglie di plastica dopo l'uso diventano rifiuti inquinanti e costosi da smaltire; così come inquinante e costoso è tutto il ciclo di imbottigliamento e trasporto del “prodotto”, che comporta spreco di energia e risorse e aumenta le emissioni di CO2. Ma quello che forse conta di più è che gli abitanti di Bundanoon hanno più o meno ribadito a tutti ciò che tutti sanno, come il bambino che gridava “il re è nudo”: è stupido e inutile pagare prezzi salati perché qualcuno raccolga e ci rivenda l'acqua, una risorsa che – in molte e fortunate parti del mondo – possiamo prelevare noi in abbondanza, dove abitiamo, senza spreco di risorse.

È probabilmente la prima volta che un intero centro abitato, seppure piccolo, bandisce le bottiglie di plastica quasi totalmente: l'eccezione riguarda i turisti, che potranno portare a Bundanoon le loro bottigliette (comprate altrove), ma saranno incoraggiati a riutilizzarle e a rifornirsi di acqua del rubinetto.

Bottiglie di plastica
Le bottiglie di plastica vengono utilizzate una sola volta e poi buttate. E noi saremmo evoluti?
La vicenda ha anche un retroscena interessante: a far crescere la consapevolezza degli abitanti di Bundanoon – che di per sé non formano una comunità di ambientalisti radicali – pare siano state proprio le mire economiche di un'azienda di Sidney che aveva in mente da anni di estrarre e imbottigliare (molto lontano) l'acqua del territorio, per poi rivenderla anche agli abitanti di Bundanoon stessi. Che evidentemente non avevano voglia di passare per fessi.

A Bundanoon la gente si è sentita toccata nel vivo, e questo l'ha spinta a fare una scelta molto radicale: ma il problema viene percepito a un livello più generale, tanto che, negli stessi giorni in cui nel paesino si votava il bando delle bottigliette, il governatore dello stato del Nuovo Galles del Sud ha decretato che agenzie governative e dipartimenti pubblici potranno rifornirsi solo di acqua del rubinetto, definendo l'acqua in bottiglia uno spreco di risorse naturali e anche di soldi dei contribuenti.

E da noi? Ricordiamo che in Italia è attiva la campagna di Legambiente “Imbrocchiamola”, che promuove l'uso dell'acqua del rubinetto a casa e nei locali pubblici. In un Paese che detiene il record del consumo di acqua in bottiglia, ma dove l'acqua del rubinetto è generalmente buona, faremmo davvero bene a documentarci su www.imbrocchiamola.org e a imparare, come gli abitanti di Bundanoon, a non farci fare il lavaggio del cervello da certi colossi industriali.

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12 Luglio 2009 - Scrivi un commento
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