L'Urlo

L’addio ai giganti della Terra

Gli alberi più alti del mondo, esseri centenari, stanno per scomparire per sempre, inghiottiti dall’avidità di pochi. Chi li difende viene ammanettato e così, in Tasmania, ricomincia la caccia alle streghe …

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di Francesca Giomo


Immaginatevi una piccola isola affacciata sull’Oceano completamente ricoperta da una immensa foresta vergine di alberi secolari. Giganti eterni, che ogni giorno hanno il compito di abbracciare il cielo e di unirlo alla terra. E ora immaginatevi uomini che ogni giorno arrivano davanti ai ciclopi buoni e cominciano a prendere le misure e con seghe elettriche iniziano a tagliare, tagliare, tagliare … quindi passano con i bulldozer fino a che gli alberi crollano e si abbattono sulla terra, facendola tremare fino alle radici, perché con la loro morte si scatena anche l’ira degli dei …

E’ così che ogni mattina la foresta vergine della Tasmania inizia la sua giornata. Una visione devastante. E ancora di più per il fatto che non si tratta di alberi comuni – e già il fatto sarebbe da considerare data la vastità e la forma in cui viene attuato il tutto – ma di alberi antichi più di 400 anni, tra i più alti del mondo.

Si tratta degli Eucalyptus regnans, che, quando arrivano a 3/4 secoli d’età, possono raggiungere delle altezze vertiginose – circa 100 metri. Ogni giorno la Gunns Limited – che è la multinazionale più grande dell’emisfero australe e che detiene il monopolio del settore - abbatte l’equivalente di 40 campi da calcio attraverso la pratica del cosiddetto clearfelling.

Ovvero abbattere e poi incendiare, con elicotteri lanciafiamme, il terreno, per bruciare il sottobosco e rendere la terra pronta ad una coltura intensiva. Quindi la Gunns prende i magnifici centenari tronchi e li riduce in trucioli da vendere alle cartiere giapponesi.

Eucalipti altri 100 metri che respirano il mondo da 400 anni diventano carta.

Per fortuna qualcuno ha ancora il coraggio e la forza di protestare. E di coraggio e forza ce ne vuole dal momento che è lo stesso governo della Tasmania a vendere per ben soli 8 euro a tonnellata gli alberi alla Gunns, che a sua volta rivende i trucioli al doppio ai suoi clienti.

Ormai il 90% degli eucalipti giganti sono scomparsi, ma campagne attive di cittadini e personaggi sensibili alla causa – tanto da averci dedicato tutta la propria vita – riescono a tenere duro e a preservare aree altrimenti già scomparse.

Vita dura, però, per chiunque voglia difendere gli Eucalipti, ai quali spettano manette e arresti domiciliari con i pretesti più assurdi. Ho sempre pensato che la caccia alle streghe non fosse mai terminata…


Allucinata – non trovo una parola più appropriata - vorrei lanciare un appello in nome di questo scenario da apocalisse, convinta che ognuno di noi possa contribuire al miglioramento di situazioni come queste anche attraverso piccole attività e gesti quotidiani.

Il desiderio più grande è che ognuno di noi si possa dare ogni giorno l’opportunità di “vedere” cosa accade nel mondo e di osservare come “noi siamo” nei confronti del nostro vicino, degli amici, dei colleghi, dello sconosciuto che incontriamo per strada, degli animali che ci accompagnano nel percorso della nostra vita, degli oggetti che abitano le nostre case...

Osserviamoci costantemente come “noi siamo” – perché quando agiamo come se qualcuno o qualcosa non esistesse, è come se avessimo abbattuto un eucalipto centenario, perché ogni volta che abbiamo chiuso gli occhi davanti a piccole ingiustizie e giochi di potere abbiamo bruciato il sottobosco, perché ogni volta che abbiamo ignorato cosa l’”altro” pensa abbiamo lasciato dietro di noi un paesaggio desolato …

E intanto le aquile della Tasmania cercano altre degne dimore in cui rifugiarsi e da cui fuggire all’estinzione …

4 Marzo 2008 - Scrivi un commento
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