WWF

Il futuro del lavoro è verde

I dati nel nuovo dossier del WWF Internazionale, presentato alla vigilia del Consiglio Europeo, sono davvero significativi: le attività economiche “verdi” danno lavoro a 3,4 milioni di europei contro i 2,8 delle “inquinanti”. In testa alla classifica Germania e Spagna, mentre in Italia c’è ancora tanto da fare.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

economia ecologica
Le attività economiche “verdi” stanno superando le industrie inquinanti in termini di posti di lavoro
Con oltre tre milioni di posti di lavoro in tutta Europa, le attività economiche “verdi” stanno superando le industrie inquinanti in termini di posti di lavoro. E’ quanto rivela il nuovo studio del WWF “Low carbon jobs for Europe” (Lavori a basso contenuto di carbonio per l’Europa) lanciato oggi a livello internazionale alla vigilia della riunione del Consiglio Europeo prevista per il 18-19 giugno a Bruxelles.

Lo studio mostra che almeno 3,4 milioni di posti di lavoro in Europa sono direttamente legati ai settori delle energie rinnovabili, della mobilità sostenibile e dei beni e servizi per l’efficienza energetica, contro i 2,8 milioni di posti di lavoro garantiti da settori inquinanti come attività estrattive, elettricità, gas, cemento e industrie del ferro e dell’acciaio. E si prevede che l’economia “low-carbon”, a basso contenuto di carbonio, continuerà a espandersi in futuro mentre l’impiego nelle industrie estrattive, inquinanti e climalteranti continuerà a diminuire.

“Questo studio evidenzia chiaramente chi sono i vincitori della sfida e dimostra che le politiche e le tecnologie ‘amiche del clima’ danno un contributo fondamentale allo sviluppo dell’economia – ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia –. L’economia pulita è pronta a prendere il via, e se la politica continuerà a supportare le industrie che invece contribuiscono ad aggravare la crisi climatica, l’Europa dovrà affrontare costi altissimi sia per l’economia che per l’ambiente.”

I dati disponibili evidenziano che in Europa circa 400.000 persone sono impiegate nel settore delle energie rinnovabili, circa 2,1 milioni per la mobilità sostenibile e oltre 900.000 in beni e servizi per l’efficienza energetica, in particolare nel settore edilizio. Questi impieghi includono, per esempio, la produzione, installazione e manutenzione di turbine eoliche e pannelli solari, o i lavori per il miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici esistenti. E tutti questi settori – in particolare eolico, solare fotovoltaico, biomasse, mobilità pubblica e settore edile – stanno registrando una crescita significativa. Accanto a questi, ci sono circa altri 5 milioni di posti di lavoro in settori e impieghi correlati.

A guidare la classifica europea delle professioni verdi sono Germania, Spagna e Danimarca per l’eolico, Germania e Spagna per l’energia solare, settori che stanno sviluppandosi anche in altri Paesi con un alto potenziale di miglioramento.

fonti rinnovabili
400.000 persone sono impiegate nel settore delle energie rinnovabili
Per L’Italia i numeri parlano chiaro: nel solare fotovoltaico l’Italia offre appena 1.700 posti di lavoro, contro i 42.000 della Germania e i 26.800 della Spagna; nel solare termico, siamo a 3.000 posti di lavoro in Italia contro i 17.400 della Germania. Questi dati però devono tenere conto del fatto che solo da poco nel nostro Paese sono stati introdotti adeguati meccanismi di incentivazione, sul modello di quelli che in Germania hanno permesso di far decollare il fotovoltaico. Un trend positivo si registra nel settore della mobilità, dove Francia e Italia hanno la migliore offerta di veicoli a basse emissioni di carbonio. Purtroppo però questo dato si scontra col fatto che, nel nostro Paese, è ancora assolutamente inadeguata l’offerta di trasporto pubblico capace di offrire benefici ambientali nettamente superiori a quelli del trasporto privato seppur fondato su veicoli leggermente più efficienti rispetto alla media.

Alla vigilia del Consiglio Europeo che si riunirà a Bruxelles il 18-19 giugno, il WWF chiede che l’Europa definisca impegni seri per ridurre le proprie emissioni di gas serra e orientarsi verso un’economia verde.

“Nei prossimi giorni, l’Europa ha l’opportunità di fare davvero qualcosa per migliorare la percezione comune che gli Stati membri siano bravi a fare promesse ma decisamente scarsi nel mantenerle – ha aggiunto Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia –. Il Consiglio deve ribadire l’impegno dell’Europa nell’attuare tagli alle emissioni tali da mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2° C. Così facendo l’Europa ha anche la grande occasione per lanciare davvero la nuova economia pulita e prepararsi alla Nuova Rivoluzione Industriale che permetterà di uscire dall’attuale crisi e coniugare benessere e ambiente: lavorare per la sfida del clima può rappresentare l’occasione per sviluppare i motori dell’economia e del lavoro del futuro. Come dimostra questo rapporto, l’impegno a ridurre drasticamente le emissioni costituirà anche un importante supporto alle aree in cui l’economia si sta sviluppando più velocemente e con il più alto potenziale di nuovi impieghi lavorativi.”

18 Giugno 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
IN VETRINA
La 62ma edizione della Commissione baleniera internazionale (IWC) si è conclusa, lo scorso 25 giugno, senza un accordo concreto tra i Governi sulla caccia alle balene. Questa tendenza alla mancata tutela del nostro ambiente marino deve essere invertita, o tutti, non solo i paesi che vivono di pesca e caccia alle balene, saranno in difficoltà come gli oceani che si svuotano.
SITO UFFICIALE
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
Mutamenti Climatici

Quante volte abbiamo ascoltato con una punta di scetticismo chi ci parlava di mutamenti di clima?Eppure negli...
Continua...
Fermiamo Mr. Burns

1987: con un referendum abrogativo gli italiani dicono NO al nucleare.2007: nonostante la decisione del...
Continua...
Risparmiare sui Consumi

Risparmiare energia, ridurre i consumi, riciclare correttamente i rifiuti: ecco una guida agile per...
Continua...
Ecologia Profonda

In questo libro vengono distinti per chiarezza due tipi di ecologia: una “ecologia di...
Continua...
Terra il Pianeta Prezioso

Inquinamento, deforestazione, mutamenti climatici, animali in via di estinzione... Proteggere la Terra non...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità