Decrescita e migrazioni

Fino a quando dominerà il paradigma della crescita infinita, non si potrà mai arrestare il fenomeno delle migrazioni. Quest’ultimo – insieme a guerre di occupazione per accaparrarsi le risorse, consumismo ed inquinamento – si ridurrà soltanto con uno stile di vita più sobrio e con l’implementazione dell’autoproduzione di beni. Vi presentiamo “Decrescita e migrazioni”, nuovo ed interessante libro di Maurizio Pallante.

CONDIVIDI: Condividi su Facebook Condividi su Ok Notizie Condividi su Fai Informazione Condividi su del.icio.us Condividi su Twitter Condividi su Digg Condividi su Technorati Condividi su Google

di Andrea Bertaglio

decrescita e migrazioni
Decrescita e migrazioni, di Maurizio Pallante
Il nuovo libro di Maurizio Pallante, Decrescita e migrazioni, è un pamphlet tanto sintetico quanto incisivo, che spiega come le società basate sulla crescita economica a tutti i costi implichino necessariamente una crescita delle migrazioni di una sempre maggiore quantità di persone.

Un tema molto scottante e molto attuale, in cui nella maggior parte dei casi si bada solo alle fasi “finali” di queste problematiche (parlando di accoglienza piuttosto che di espulsione, ad esempio), senza minimamente curarsi delle cause, dell’origine di questi fenomeni.

Un sistema economico fondato sulla crescita del prodotto interno lordo deve aumentare in continuazione il numero dei produttori e consumatori di merci. Di conseguenza deve indurre, con le buone o con le cattive, con la persuasione o con la forza, un numero crescente di contadini tradizionali ad abbandonare l'autoproduzione di beni, cioè l'agricoltura di sussistenza dove la vendita è limitata alle eccedenze, per andare a produrre merci e guadagnare in cambio il denaro necessario a comprarle. Questo passaggio implica l'abbandono delle campagne e il trasferimento nelle città con costi sociali e ambientali elevatissimi. Sociali se si considera, ad esempio, l’impatto fra le diverse culture quando migliaia di persone si spostano in massa dal sud al nord del mondo (o dall’est all’ovest); ambientali se si pensa che oggi più della metà della popolazione mondiale vive ammassata nelle grandi metropoli.

Uno stile di vita non omologato sui modelli consumistici, oltre a migliorare la qualità della vita di chi lo pratica, può contribuire a rimuovere le cause che inducono a emigrare in misura superiore a quanto comunemente si pensi; seppure sia a volte difficile, e delicato, far capire a chi non ha avuto mai niente (materialmente parlando) che la soluzione ai suoi problemi non è l’acquisto di merci, ma che anzi ne è la causa.

migrazioni
Fino a quando dominerà il paradigma della crescita infinita, non si potrà mai arrestare il fenomeno delle migrazioni
In questo breve libro Maurizio Pallante, caratterizzato dalla sua solita indipendenza di pensiero, mostra chiaramente come a livello politico non ci sia nessuna intenzione di arrestare veramente i flussi migratori in corso, nonostante i buoni propositi in alcuni casi o le ridicole o altisonanti proposte per ridurne la portata in altri. Quando sia la destra che la sinistra auspicano (ancora) una società ed un’economia che prevedono la crescita infinita del consumo di merci, si ha bisogno di un numero sempre più alto di “consumatori”.

Fino a quando la crescita infinita sarà il modello economico e sociale propinato a tutte le società del mondo, non si potrà mai dare fine al fenomeno delle migrazioni, nemmeno se si volessero istituire le più feroci ronde da una parte, o se si volesse accogliere chiunque ne faccia domanda dall’altra (entrambe soluzioni impossibili ed insensate).

Fino a quando le società opulente, già eccessivamente caratterizzate da una crescita ipertrofica, vorranno mantenere certi stili di vita, non si potranno permettere di diminuire il numero né di persone dipendenti dal mercato, né di persone per la manodopera a basso costo.

Fino a quando le società cosiddette “povere” vorranno seguire il mito della crescita, non si potranno permettere di continuare a sostentarsi come hanno sempre fatto tramite le loro economie di sussistenza, ma dovranno adeguarsi ad un mercato falsamente libero. E le loro popolazioni, appunto, trasferirsi in massa in quei Paesi nei quali invece l’economia di sussistenza è stata abbandonata da fin troppo tempo.

Migrazioni, crescita, guerre di occupazione per accaparrarsi le risorse, consumismo, inquinamento, possono essere ridotti con uno stile di vita più sobrio e con l’implementazione, quando possibile, dell’autoproduzione di beni.

Si può fare molto per risolvere da subito i nostri problemi. E nostri vuol dire di tutti i popoli, sia “ricchi” che “poveri”, o presunti tali.

Questo volume, “Decrescita e migrazioni”, si legge facilmente nonostante la complessità dei temi trattati. E soprattutto fornisce delle immediate "risposte", pur nella sua sinteticità, alle problematiche epocali in questione.

PER SAPERNE DI PIU' SULL'ARGOMENTO
Decrescita e Migrazioni

un sistema economico fondato sulla crescita del prodotto interno lordo deve aumentare in continuazione il...
Continua...
 
28 Maggio 2009 - Scrivi un commento
Ti � piaciuto questo articolo? Cosa aspetti, iscriviti alla nostra newsletter!

E-mail
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PAROLE CHIAVE
LIBRI CONSIGLIATI
O la Banca o la Vita

Qual è la vera natura del sistema bancario e finanziario mondiale?Cosa sono e come agiscono su scala globale...
Continua...
Il Girone delle Polveri Sottili

Frammenti di un filtro chirurgico comunemente installato nella vena cava dei malati di tromboembolia...
Continua...
Un Programma Politico per la Decrescita

Il movimento per la decrescita felice si propone di mettere in rete le esperienze di persone e gruppi che...
Continua...
Euflazione

Inflazione e deflazione sono situazioni economiche di cui tutti parlano ? quasi sempre in modo negativo ?...
Continua...
T.A.V. in Val di Susa

Prefazione di Massimo Fini I progetti, i costi e i benefici della costruzione delle linee ferroviarie per...
Continua...
ULTIMI ARTICOLI PUBBLICATI
TERRANAUTA TV
Alex Zanotelli e la privatizzazione dell'acqua
Altri video su TERRANAUTA TV...
ARTICOLI CORRELATI
ULTIMI COMMENTI
gian_paolo ha commentato l'articolo Nucleare e salute, un'altra ragione per dire no
carlo ha commentato l'articolo Quel che resta del Polo
linda maggiori ha commentato l'articolo Latte materno, diossine e Pcb
Simone ha commentato l'articolo Prahlad Jani, l'asceta che si autoalimenta da 74 anni
grazia ha commentato l'articolo Orti urbani: sostenibilità e socialità