Vita in campagna

Dall'olio di frittura al sapone: ecco la ricetta!

Se versato negli scarichi o gettato nella spazzatura, l’olio usato per la frittura provoca gravi danni all’ambiente. Per evitare questo è possibile, peraltro, recuperare l’olio esausto e utilizzarlo per realizzare il sapone. Nicola Savio ci spiega come fare…

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di Nicola Savio

sapone
E' possibile recuperare l’olio esausto e utilizzarlo per realizzare il sapone
Fare il sapone non è assolutamente un’impresa complicata ma sicuramente ci vorranno un po’ di “cicli” per riuscire ad ottenere un prodotto qualitativamente valido.

Non demoralizzatevi alle prime prove: a me successe la stessa cosa con il pane a lievitazione naturale. Le prime pagnotte credo siano ancora in ingresso a fare da “sassi fermaporta”…

In ogni caso fate molta attenzione mentre maneggiate i vari ingredienti. Una delle componenti fondamentali è la Soda Caustica, altamente corrosiva ed ustionante: cercate di usare guanti di gomma e di tenere lontani i bambini dai fornelli.

La preparazione si svolge in due fasi: saponificazione di base e seconda fusione.

Saponificazione di “base”

Ingredienti per circa 2Kg di sapone:

200 grammi di soda caustica (la stessa che vendono per sgorgare i lavandini)

50 cl di acqua

1,5 litri di olio di frittura filtrato (è sufficiente passarlo con un colino o in una calza di nylon)

Preparare la soluzione alcalina mettendo in una pentola smaltata i granuli di soda e versandovi lentamente e senza fare schizzi (brucia!) l’acqua.

Attenzione: versare lentamente i granuli nell'acqua e non viceversa, questo per evitare rischiose bruciature e che la soda faccia dei "blocchi" difficilmente diluibili.

Sciogliendosi, la soda produce calore arrivando anche a picchi di 80° gradi. Dovrete farla quindi raffreddare fino a che non raggiunga i 38° circa. Volendo potete aiutarvi con dei termometri da cucina, in ogni caso quella è la temperatura a cui si dovrebbe essere in grado di tenere la pentola sul palmo della mano senza scottarsi.

sapone
La preparazione del sapone si svolge in due fasi: saponificazione di base e seconda fusione
A questo punto, in un’altra pentola, portare l’olio alla stessa temperatura della soluzione alcalina.

Quando entrambe saranno intorno ai 38° togliete la pentola dal fuoco e aggiungete lentamente la soluzione alcalina all’olio rimescolando in continuazione con un cucchiaio di legno.

Qui entra in ballo l’esperienza.

La miscela andrà mescolata fino a quando non si formerà il “nastro” segno che i grassi sono stati sciolti completamente. Il “nastro” è una sorta di scia che si forma al passaggio del cucchiaio nella miscela. Nei saponi a base di oli vegetali, questo può comparire anche dopo più di 40 minuti di rimescolamenti, quindi, se state mescolando da più di 40 minuti e non vi sembra stia succedendo niente… fate come se aveste visto il “nastro”. Probabilmente c’è, ma non avete ancora “l’occhio”.

A questo punto il sapone dovrebbe essere ancora caldo. Non lo toccate in quanto l’effetto caustico della soda non si è ancora spento. Versate tutto in un grosso stampo di plastica (la soda corrode il metallo) e lasciate raffreddare lentamente per 48-72 ore avvolgendo il tutto in una coperta.

Dopo le 48-72 ore potrete togliere dallo stampo il vostro sapone base che potrebbe essere ancora caldo e la soda ancora leggermente attiva quindi, ricordatevi di usare sempre i guanti di gomma.

Se la forma dovesse essere ancora troppo morbida lasciate il tutto all’aria per qualche giorno.

sapone mani
Se utilizzandolo notate delle piccole bruciature ed escoriazioni sulle mani, vuol dire che il sapone deve stagionare ancora un po’
Alcuni saponi impiegano molti giorni a rapprendersi quindi non vi preoccupate se la forma non indurisce nei tempi stabiliti.

Quando la forma sarà quasi completamente indurita potrete tagliarla a grossi pezzettini e, dopo circa 15-20 giorni, il sapone dovrebbe già essere pronto per l’uso.

Fate attenzione: se utilizzandolo sentite delle piccole bruciature ed escoriazioni sulle mani, vuol dire che il sapone deve stagionare ancora un po’.

In linea generale io lascio stagionare queste saponette “grezze” per quasi un mese.

A questo punto avrete dei saponi dalla forma molto grezza e dal vago sentore di take away Cinese, non raccontiamoci frottole, e pur sempre sapone da oli esausti.

Come fare a dargli una forma ed un appeal più gradevole?

Attraverso una seconda fusione per cui sono necessari 1 litro d’acqua ed un 1,5 kg di sapone.

Prendete i vostri pezzettini di sapone grezzo e con una grattugia riducetelo a piccole scaglie (che potrete anche far seccare da parte per utilizzarlo in lavatrice assieme a qualche essenza naturale tipo salvia o alloro).

Mettete il sapone e l’acqua in una pentola e a fuoco basso fate sciogliere il tutto girando lentamente con un cucchiaio di legno facendo attenzione a non fare troppa schiuma.

A questo punto vi consiglio di aggiungere al preparato delle essenze che mitighino il sentore di “frittura” che in parte ancora permane. Le essenze migliori possono essere lavanda, salvia o agrumi.

Quando l’impasto è cremoso ed omogeneo potete metterlo negli stampi.

Il tempo di indurimento degli stampi può variare da 1 settimana ad un mese.

Una soluzione alternativa agli stampi e di sicuro effetto (non sempre la saponetta esce bene dallo stampo) e quella di aspettare che la pasta si raffreddi a sufficienza da essere lavorata a mano in palle.

Et voilà! Da quello che poteva essere un serio problema ambientale ad una felice igiene per tutta la casa!

Disclaimer: fare il sapone con soda caustica è comunque un'attività con un certo margine di rischio, se non siete più che sicuri di ciò che state facendo sinceratevi di utilizzare guanti di gomma, graembiale ed occhiali protettivi.

18 Maggio 2009 - Scrivi un commento
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20 lettori hanno commentato questo articolo:
10/5/10 03:52, ppp ha scritto:
Grazie della tua risposta. Il processo "prova ed errore" è usato in molti ambiti scientifici, quindi il risultato ritengo sia validissimo. Quando avrò accumulato sufficiente olio di frittura provero'.

Ciao
9/5/10 10:41, Nicola ha scritto:
Ti confesserò... per un processo di "prova ed errore" detto anche stima a "naso" :)
Sono molto cialtrone in questo genere di cose!
Comunque, come base di partenza ho utilizzato i dosaggi tipici dell'olio fatto partendo da olii vegetali.
Provare e sbagliare è una delle mie principali fonti di apprendimento ;)
9/5/10 03:28, ppp ha scritto:
Da molto tempo cercavo questa ricetta. Mi domando solo, poichè a priori non sappiamo la composizione degli oli di frittura, come hai fatto a calcolare la quantità di soda?
Comunque proverò, sicuramente è un'ottima cosa riusare questi maledetti oli di frittura!!! grazie
18/4/10 17:15, Nicola Savio ha scritto:
Uh! La ricetta del pane... In questa rubrica avevo scritto del pane senza impasto ma mi rendo conto che non è la procedura più "lineare" e richiede alcuni attrezzi non proprio a portata di mano (vedi la pentola)...
Proverò anche a scrivere una ricetta sul pane (non sono bravo a scrivere ricette...)
In ogni caso la mia notevole collezione di fermaporte e fermacarte mi dice che molto è dovuto dalla "forza" della pasta madre. Le cose sono cambiate in maniera drastica quando un mio amico mi passò un clone della sua... aveva circa 90 anni di panificazione sulle spalle.
Il terribile Hulk delle paste madri :)
7/4/10 11:29, Susi ha scritto:
La tua ricetta per fare il sapone è molto chiara proverò anch'io, mi daresti anche quella del pane? Io sono ancora allo stadio dei sassi fermaporta. Ciao da Susi
21/3/10 19:26, emanuele ha scritto:
bravo Nicola.provarci o meno e'soggettivo.comunque il fatto rimane.va a favore dell'ambiente e ci fa capire che se vogliamo utilizzare il cervello si possono trovare molti buoni risultati,in qualsiasi campo.ciao emanuele
3/12/09 05:48, Nicola ha scritto:
Io lo uso anche per il corpo, bimbo di 4 anni compreso ma deve essere molto ben stagionato per essere più che sicuri che la soda si sia "spenta".
3/12/09 05:39, Tiziana ha scritto:
Prima di tutto grazie per la ricetta! :)
domanda: ma il sapone così ottenuto si può utilizzare anche per il corpo o solamente per la casa e per lavare i vestiti?
28/10/09 05:53, shardana62 ha scritto:
Ciao StefanoC
Ho saponificato con successo più volte con l'olio dei sott'olio (erano di produzione calsalinga),seguendo la ricetta di Nicola.
25/10/09 07:27, StefanoC ha scritto:
ciao!
Bella scoperta questa di riciclare l'olio esausto...
come altri mi chiedo pero', e vedo che nn è stata data risposta...
si possono usare anche gli olii dei prodotti sott'olio????

aspetto risposta, grazie...
complimenti per l'impegno ecologista
Ste
28/9/09 06:55, shardana62 ha scritto:
Ciao Nicola. ho testato la tua ricetta ma i 50cl di acqua sono assolutamente insufficenti a sciogliere la soda : ne ho dovuto usare 350!
A parte questo il sapone è perfetto e non puzza (nel frattempo che aspettavo di avere la giusta quantità di oli ho inserito nei contenitori foglie di alloro e rosmarino, così l'odore dei gamberi è sparito prima ancora di saponificare).
Grazie per la dritta non sopportavo di dover buttare tutto quell' olio e per di più inquinando!
22/5/09 08:47, Nicola Savio ha scritto:
...mai provato. Quanto meno... l'olio dei sott'olio io normalmente lo uso prima per condire insalate o pastasciutte (ma è vero che non sono quelli commerciali...).
Io voto per fare l'esperimento (ma è altresì vero che adoro l'immprovvisazione). Ma poi facci sapere com'è andata!
21/5/09 08:36, Bubu ha scritto:
Si può usare anche l'olio dei sott'olio (carciofini, funghi, cipolline, ecc..)?
Grazie
21/5/09 04:16, Nicola Savio ha scritto:
Ciao Roberto,
ottimi i consigli di Deanna.
La lisciva ha il problema di "non essere mai abbastanza forte", come dice la mia vicina 88enne... se riesci a renderla abbastanza "forte" (una patata deve galleggiare per metà emersa) puoi provare a fare quello che in piemonte chiamavano "savonet", una sorta di pasta lavamani.
Ma ignoro la ricetta...
20/5/09 08:46, Deanna ha scritto:
Ciao Roberto, sicuramente puoi usare l'olio di sansa, facendo attenzione al coefficiente di saponificazione per calcolare l'esatta quantità di soda da usare (ogni olio ne ha uno diverso e le quantità vanno calcolate in base a quello. consiglio il link www.ilmiosapone.it per informzaioni più dettagliate o, meglio ancora , il libro "il mio sapone naturale" di patrizia Garzena. Non percepisco percentuali, eh ;-)!), non credo invece che si possa utilizzare la lisciva perchè la soda caustica deve avere un certo grado di purezza per saponificare in maniera corretta. La lisciva invece può essere usata per lavare i piatti o in lavatrice.

ciao!
20/5/09 07:17, roberto spano ha scritto:
ciao nicola, volevo chiederti, e ovviamente a tutti gli amici del blog, se per fare il sapone, al posto della soda caustica si può usare la "lisciva" che si ottiene facendo bollire la cenere di legna. in tal caso non servirebbe neppure "comprare" la soda caustica ma ce la potremmo autoprodurre in casa (almeno chi come me ha un termocamino).

Poi volevo chiederti se come oli e grassi da aggiungere alla soda per fare il sapone, si possono usare le sanse finali dopo la spremitura delle olive nel frantoio. Avendo un micro oliveto potrei autoprodurre sapone senza acquistare alcun prodotto dal mercato. Grazie per la risposta e per tutti i suggerimenti del tuo blog.
Roberto Spano
Orroli (CA)
20/5/09 04:08, Nicola Savio ha scritto:
Ops...
hai ragione...
Chiedo scusa (questo capita a stare tutto il giorno nell'orto e scrivere di notte :) )
Provvedo alla correzzione immediatamente.
19/5/09 18:08, Deanna ha scritto:
Nicola, temo che stavolta tu abbia letto al contrario ;-). La cosa realmente pericolosa è proprio quella di mettere il liquido -acqua o altro- sui granuli di soda perchè questo provocherebbe una violenta reazione della stessa. E' più sicuro versare i granuli, lentamente -non tutti in una volta-, nel solvente, facendoli sciogliere pian piano.Meglio essere in un posto ben arieggiato o utilizzare una cappa di aspirazione durante questa operazione ed indossare anche una mascherina. Sul sito www.ilmiosapone.it trovi le regole di sicurezza. Se è possibile, ti chiederei di segnalarle onde evitare che aspiranti saponieri finiscano al pronto soccorso :-/. Può succedere, fidati:-O

ciao e grazie!
19/5/09 16:00, Nicola Savio ha scritto:
Ciao Donald,
evviva! Anch'io recupero l'olio di frittura da amici e parenti! La mia dieta sarebbe, altrimenti, un vero disastro!
In ogni caso quella che ho descritto è la ricetta con cui lo faccio io d'abitudine ma, come per ogni ricetta, ne esistono mille varianti (molte probabilmente anche migliori!).
Per dire, c'è chi aggiunge un po' di borotalco durante la lavorazione per rendere il sapone più sodo...
La notazione sui granuli è solo precauzionale, è la stessa scritta sulla confezione della soda e delle istruzioni per sgorgare i lavandini... non saprei dirti se ho sempre seguito l'ordine giusto... ma quando scrivi un'articolo è meglio non rischiare.
Sugli aromi, io tendo ad utilizzare olii essenziali o erbe aromatiche essiccate che, nella soluzione alcalina, temo verrebbero un po' bruciate.
Saluti e millebolleblu!
19/5/09 13:12, donald ha scritto:
Salve!!!
Volevo chiedere una precisazione, io il sapone con questa ricetta la faccio da
parecchio tempo, in un passaggio della ricetta c'è scritto "non fate l'errore di versare i granuli nell'acqua", ecco io ho sempre fatto così, mi chiedevo solo se sbagliavo io o se vi siete confusi nello scrivere, io comunque le essenze le metto quando sono nella fase del "nastro" e delle volte aggiungo anche coloranti alimentari, e l'odore di fritto non si sente, tanto che mi faccio dare l'olio esausto dai miei amici per fargli delle saponette.
Cordiali saluti
donald
Arianna Editrice
Macro Credit
Mappa Mondo Nuovo
PERCHÉ QUESTA RUBRICA
La rubrica di Nicola Savio che ha scelto una via di "frugalità volontaria" trasferendosi ad abitare fuori città. Qui alterna lo studio e la sperimentazione di tecniche agrarie "naturali" e sostenibili alla realizzazione di una "Fattoria Urbana". Ospita i suoi pensieri, le sue scoperte e le sue esperienze in un percorso di ricerca, di confronto e scambio che possa arricchire chi legge e chi scrive. Una rubrica di "semi" sparsi a spaglio.
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